I numeri delle frodi sui bonus fiscali obbligano a un intervento mirato e deciso. Dei 5,6 miliardi evasi, infatti, più di 2 miliardi non sono stati recuperati dalla Guardia di Finanza perché monetizzati, dunque già spesi. Il rischio, poi, si alza non solo per le frodi ma anche per il riciclaggio. Per questo è diventata fondamentale un’azione puntuale e congiunta di Guardia di Finanza e Ministero dell’Economia: un coordinamento per definire le linee di contrasto e prevenzione, e continuare nella persecuzione, anche sui fondi spostati all’estero, degli evasori. Oltre alla lotta all’economia sommersa va poi considerato il fronte delle spese pubbliche, che si intensifica via via con il Pnrr, su cui la Gdf sta agendo sia in funzione preventiva con la Ragioneria generale dello Stato, sia in fase di contrasto insieme alla magistratura penale, contabile ed europea.
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