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La Risoluzione n. 1/DF del 15 settembre 2025 chiarisce che i luoghi di culto non beneficiano di esenzione automatica dalla TARI. Essi rientrano tra le categorie non domestiche del DPR 158/1999 e sono assoggettati al tributo in base alla concreta capacità di produrre rifiuti. Eventuali riduzioni o esenzioni possono essere stabilite dai comuni tramite regolamento, purché coperte con risorse proprie e nel rispetto dei principi di proporzionalità, ragionevolezza e del principio “chi inquina, paga”. La Cassazione conferma che l’esenzione non deriva dalla destinazione al culto, ma dall’effettiva inidoneità alla produzione di rifiuti.
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