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Il taglio Irpef attuato dal 2024, riducendo gli scaglioni da quattro a tre e introducendo nuove detrazioni e bonus per i dipendenti, non ha realmente alleggerito la pressione fiscale. Secondo l'Ufficio parlamentare di bilancio, l’imposta è diventata più sensibile all’inflazione: un’inflazione al 2% comporta un maggior prelievo di circa 370 milioni (+13%). Il fenomeno del "fiscal drag" penalizza soprattutto i lavoratori dipendenti, che vedono eroso il potere d’acquisto e rischiano di ricadere negli scaglioni superiori solo per l’aumento dei salari nominali. L’UPB raccomanda l’indicizzazione di scaglioni e detrazioni all’inflazione.
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