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Arrivano le prime indicazioni sul concordato preventivo biennale, una procedura nata per razionalizzare gli obblighi dichiarativi che imporrà nuovi adempimenti a contribuenti ed intermediari. Nel primo periodo la proposta conciliativa sarà avanzata ai contribuenti di minori dimensioni, e sarà finalizzata alla definizione biennale del reddito di impresa e di lavoro autonomo, rilevante ai fini delle imposte sui redditi, e del valore della produzione netta, base imponibile dell’IRAP. Non avrà rilevanza ai fini IVA. Potranno accedere al concordato i contribuenti (e i forfettari) ai quali si applicano gli Isa che, per il periodo d’imposta precedente a quelli cui si riferisce la proposta, ottengano un punteggio di affidabilità fiscale pari almeno a 8 e privi di debiti tributari. L’accettazione della proposta impegnerà i contribuenti a dichiarare gli importi concordati, ma saranno tenuti all’espletamento degli obblighi contabili e dichiarativi, nonché della comunicazione dei dati ai fini ISA. Per contro, il concordato cesserà ogni effetto se i minori redditi e valori eccederanno del 60% quelli oggetto del concordato, nonché in caso di modifica dell’attività svolta nel biennio e cessazione dell’attività.