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Nell’architettura generale della manovra 21 miliardi saranno spesi per l’energia, le rimanenti risorse in diversi ambiti per coprire i diversi interventi, dal cuneo fiscale alle pensioni. Il 65% dei fondi vengono finanziati dal deficit aggiuntivo rispetto al termine tendenziale, salito al 4,5%. Oltre al deficit, a finanziare la manovra saranno in grande parte gli introiti degli extra profitti delle imprese energetiche. Il contributo sarà infatti aumentato dal 25 al 35% per i conguagli, di cui si attenda la seconda rata al 30 novembre, e portata al 33% l’aliquota della tassa bis dal 2023 sugli utili, come previsto dal regolamento Ue. Due misure che insieme produrranno circa 6 miliardi di euro.
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