Varrà circa 5 miliardi il taglio del cuneo previsto nella prima manovra del governo Meloni. I lavoratori con i redditi più bassi, fino a 20mila euro lordi annui, avranno così somme più alte nelle buste paga. Si conferma poi l’incremento già registrato quest’anno con gli interventi decisi da Draghi anche per gli altri lavoratori, nei limiti di 35mila euro di reddito. Il taglio sarà poi tutto a vantaggio dei lavoratori, senza più la divisione della dote che ne destinava un terzo alle imprese. Il taglio si attesterà dai primi di gennaio, intorno al 3%, per un vantaggio netto che varia dai 24 ai 25 euro per 13 mensilità di stipendio, per i redditi dai 15 ai 30 mila euro, secondo le simulazioni della fondazione nazionale dei dottori commercialisti. Un punto di partenza con l’obiettivo finale dell’esecutivo di raggiungere comunque un taglio del 5% entro la fine della legislatura.
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