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La legge n. 182/2025 introduce una proroga “postuma” della sospensione degli ammortamenti, estendendo la possibilità anche agli esercizi in corso al 31 dicembre 2024. La misura interessa solo i soggetti che non hanno ancora approvato il bilancio relativo a tale esercizio, in particolare le società con esercizio non coincidente con l’anno solare. Restano esclusi, di fatto, i soggetti solari che hanno già approvato il bilancio 2024.La sospensione, nata per mitigare gli effetti del Covid-19, riguarda immobilizzazioni materiali e immateriali, avviamento e spese pluriennali, anche per singoli cespiti o categorie. I beneficiari sono le società di capitali che applicano i principi contabili nazionali e, secondo le istruzioni fiscali, anche i soggetti IRPEF in contabilità ordinaria. Le quote sospese devono essere destinate a una riserva indisponibile e adeguatamente motivate in nota integrativa. Fiscalmente, la deduzione resta ammessa, generando disallineamenti temporanei e fiscalità differita da gestire in dichiarazione.