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Quello tra Nord e Sud è un divario che negli ultimi decenni è cresciuto, portando, negli ultimi trent’anni, come sottolineato dal commissario europeo per l'Economia, Paolo Gentiloni, la quota di Pil nel Sud dal 25% al 22%. Una tendenza che è però ora possibile invertire, ha continuato Gentiloni, grazie alle risorse del Pnrr, che da qui al 2026 arriveranno a quota 86 miliardi. L’aspetto principale, dunque, è ora riuscire a gestire in modo oculato i fondi a disposizione, assorbendo questa quantità di risorse. Oltre a quelli del Pnrr, vanno poi contati i 51 miliardi dei Fondi di coesione, somme rilevanti che permettono di portare la quota del Mezzogiorno dal 22 al 23,5% del Pil.
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