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Con gli emendamenti alla legge di bilancio il Governo prevede, dal 1° gennaio 2029, l’introduzione di una ritenuta d’acconto dell’1% su tutte le operazioni commerciali tra imprese (B2B), applicata al momento del pagamento e calcolata sull’importo al netto dell’IVA. La misura, presentata come strumento di contrasto all’evasione, esclude i contribuenti in regime forfettario, le operazioni già soggette ad altre ritenute, i pagamenti con bonifico parlante e le imprese aderenti al Concordato preventivo biennale o all’adempimento collaborativo. Pur generando un gettito stimato di circa 1,5 miliardi annui, l’impatto finanziario per le imprese è marginale, mentre risulta rilevante l’aggravio amministrativo: nuovi versamenti, complessi calcoli, riconciliazioni bancarie e una mole elevata di certificazioni uniche. Il modello va in direzione opposta alla semplificazione e rafforza politicamente il ruolo del Concordato preventivo biennale, che diventa uno strumento chiave di “compliance indotta”, con vantaggi rilevanti anche sul piano degli accertamenti fiscali.