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Con la Risposta n. 255/2025, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito il trattamento fiscale dei proventi da carried interest. Il caso riguardava manager di un fondo lussemburghese che, tramite veicoli dedicati, avevano investito oltre l’1% del capitale, ottenendo diritti patrimoniali rafforzati. Pur mancando il requisito del possesso quinquennale, l’Agenzia ha adottato un approccio sostanziale, valutando l’effettivo rischio e l’allineamento di interessi con gli altri investitori. Considerati impegno economico, clausole di tutela e waterfall, i proventi sono stati qualificati come redditi finanziari e non di lavoro. Il Fisco conferma quindi che la natura finanziaria resta valida anche senza pieno rispetto formale dei requisiti.