Nella relazione semestrale al Parlamento della Corte dei conti emerge un quadro critico per quanto riguarda il Pnrr, con ritardi accumulati che rischiano di compromettere la realizzazione effettiva degli investimenti. In base ai dati emersi dal sistema ReGis, l’apparato telematico della Ragioneria generale che censisce tutte le articolazioni del Piano, la spesa effettiva realizzata a fine 2022 ammonta a 20,441 miliardi. L’aggiornamento più recente al 13 marzo, fa salire il conto a 23 miliardi, legati a 107 delle 285 misure elencate dal Pnrr. Il tasso di realizzazione si attesterebbe dunque al 12% delle risorse complessivi messi a disposizione da qui al 2026. Poco meno di un dimezzamento, insomma, rispetto ai piani iniziali di spesa. Depurando poi il dato dagli incentivi all’industria e all’edilizia, i miliardi spesi scendono a 10,024 su 168,381, fermandosi così al 6% del totale. La spesa dedicata alla Salute risulta poi praticamente assente, con soli 79 milioni su 15.626, pari allo 0,5%. La Missione 5 di Inclusione e coesione arriva invece a 239 milioni, l’1,2% dei 19,851 miliardi, mentre per Istruzione e ricerca ci si ferma al 4,1%, con 1,273 miliardi spesi su 30,876.
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