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Consob e Bankitalia consigliano alla collettività e soprattutto ai piccoli commercianti di porre maggiore attenzione agli elevati rischi connessi con l’operatività in cripto-asset che può comportare la perdita integrale delle somme di denaro utilizzate. La stessa direzione è stata seguita anche da Eba, Esma ed Eiopa, le tre Autorità bancarie europee di supervisione, che hanno richiamato l’attenzione dei consumatori agli elevati rischi connessi con l’acquisto e la detenzione delle cripto-attività, sottolineando, inoltre, la necessità di un regolamento unitario in ambito europeo.
La Task Force Crypto- Assets della Banca centrale europea ha definito un crypto-asset come “un nuovo tipo di attività registrata in forma digitale e resa possibile dall’uso della crittografia che non è e non rappresenta un credito o una passività di un’entità identificabile”.
Consob e Bankitalia rendono noto che sul mercato si evidenzia in modo notevole un interesse crescente, a livello europeo e internazionale, verso le cripto-attività come il Bitcoin (una cripto valutata e un sistema di pagamento mondiale creato nel 2009 da un inventore anonimo), ma la mancanza di un quadro regolamentare unitario presenta molteplici rischi:
La Commissione UE ha proposto di creare un regolamento per poter controllare l’emissione, l’offerta al pubblico, la prestazione dei servizi e il contrasto agli abusi di servizio di mercato in relazione alle differenti tipologie di cripto-attività; il procedimento di approvazione di tale proposta è in corso. Un quadro giuridico ben delineato assicurerebbe l’integrità del mercato ed una maggiore tutela dei consumatori e dei risparmiatori.
Ad oggi, l’acquisto di cripto-attività non è regolamentato dalle leggi in materia di trasparenza dei prodotti bancari e dei servizi di investimento, e, inoltre, non è controllato dalle Autorità di vigilanza. Per tale motivo, Consob e Bankitalia hanno evidenziato che l’adesione a offerte di prodotti finanziari in relazione a cripto-attività, come per esempio i cd. Digital token, è un investimento rischioso, in particolare se le offerte sono effettuate da operatori abusivi e non regolamentati dalle Autorità.