Semaforo verde, dopo l’esame all’Aula della Camera, al testo unificato delle proposte di legge in materia di obbligo di stipula e limiti di recesso delle banche nei rapporti di conto corrente. Il provvedimento interviene modificando il Codice civile, imponendo alle banche l’obbligo di apertura e limitando la possibilità di chiusura di conti correnti con saldo attivo. Si tratta di una svolta che permetterà ad ogni cittadino di avere un conto corrente attivo.
Facciamo un passo indietro. Le proposte di legge (AC 1091 e AC 1240) nascono dalla denuncia di numerosi cittadini per la chiusura immotivata dei propri conti corrente, anche con saldo positivo. Una situazione che si traduce come un ostacolo per accedere alle operazioni economiche fondamentali, come l’accesso allo stipendio. Tra l’altro, una volta che si è segnalati come “non bancabili” si rischia di rimanere esclusi dal sistema finanziario.
Cosa prevede il provvedimento
Le banche avranno l’obbligo di stipulare un contratto di conto corrente con chiunque ne faccia richiesta, rispettando le disposizioni nazionali e comunitarie relative al contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo. Tra l’latro, avranno l’obbligo di comunicare l’eventuale rifiuto della stipula, per motivi legati al mancato rispetto delle norme antiriciclaggio e antiterrorismo, mettendo nero su bianco le motivazioni, quindi per iscritto entro dieci giorni dalla richiesta e il divieto di recedere dal contratto di conto corrente a tempo determinato o indeterminato se i saldi sono in attivo.
Inoltre, viene abrogata la disposizione che consentiva al professionista, esclusivamente per i rapporti finanziari, di recedere senza preavviso, in caso di motivo giustificato, dal citato rapporto, senza avvisare il consumatore.
La posizione dell’Associazione bancaria italiana
L’Associazione bancaria italiana ha contestato il DDL, affermando che la chiusura dei conti bancari non è un fenomeno sistemico. Inoltre, definisce la modifica del Codice civile lesiva del principio della libertà contrattuale che si pone in contrasto con la normativa europea.
© FISCAL FOCUS Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata