24 marzo 2021

Decreto Sostegni: misure per favorire l’attività didattica ed il recupero di competenze e socialità nell’emergenza covid-19

Autore: Barbara Garbelli

Con l’introduzione del nuovo Decreto Sostegni (D.L. n. 41/2021) il Governo ha stanziato nuove misure per fronteggiare la crisi pandemica che ci troviamo a vivere ed il decreto, pubblicato in Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 70 del 22 marzo 2021, prevede specifiche misure che riguardano la scuola: lo scopo è quello di favorire l’attività didattica in questo momento particolarmente delicato, ma anche il recupero delle competenze e la socialità degli studenti, riconoscendo di fatto i risvolti psicologici che studenti, insegnanti e tecnici della scuola si trovano ad affrontare.

Nell’ultimo anno, la vita delle persone è cambiata radicalmente, sia a livello personale che a livello sociale, molte abitudini sono mutate e tanti aspetti della vita quotidiana sono stati stravolti a causa dell’emergenza epidemiologica. Anche la scuola ha subito modifiche importanti per quello che riguarda il normale svolgimento delle lezioni in presenza, che, in determinati casi, non possono più avere luogo. La cosiddetta DAD, la didattica a distanza, ha svolto un ruolo chiave per garantire, a studenti e a studentesse, di continuare in sicurezza l’apprendimento delle materie e degli argomenti correlati. Molti sono stati i problemi sollevati da questo metodo di apprendimento: la disponibilità di dispositivi informatici (si pensi a quelle famiglie che hanno più di un figlio in età scolastica), i problemi relativi alle connessioni internet durante le lezioni, l’attenzione che gli alunni prestano durante le lezioni, e, non in ultimo, il disagio psicosociale che i ragazzi affrontano. Proprio questo ultimo punto è fonte di attenzioni particolari delle ultime settimane; gli studenti, costretti a seguire le lezioni da casa, vedono venir meno l’aspetto sociale che è un fattore fondamentale nella crescita dell’individuo. Vari studi asseriscono che i soggetti in questione possano sviluppare forme di aggressività o di isolamento in sé stessi, che andranno a delineare gli aspetti futuri del carattere.

Le disposizioni sono dirette a sostenere lo svolgimento delle attività scolastiche in sicurezza rispetto alla situazione epidemiologica attuale. È indispensabile garantire agli istituti scolastici interventi che siano funzionali al distanziamento, tramite strumenti di sicurezza, tramite acquisto di dispositivi che garantiscano l’inclusione di alunni con disabilità, e altri bisogni educativi specifici. Sono inclusi anche supporti psicologici professionali da offrire a studenti e personale scolastico, per la prevenzione di disagi derivanti dall’emergenza in atto.

Nel dettaglio, sarà possibile fruire dell’incremento del fondo per:

  • dispositivi di protezione e materiale per l’igiene personale e degli ambienti;
  • servizi per il supporto psicologico;
  • servizi medico-sanitari volti al supporto delle istituzioni scolastiche per l’emergenza in atto;
  • dispositivi e materiali per favorire l’inclusione di studenti con disabilità e altri bisogni educativi specifici.

La metodologia di ripartizione del fondo è descritta al comma 2, che considera: il numero di studenti, il numero di studenti diversamente abili, il numero di plessi e sedi della scuola, numero delle classi terminali. Il Ministero supporterà le scuole tramite il servizio di Help Desk amministrativo/contabile; comunicherà, dal giorno seguente all’entrata in vigore del decreto, il totale delle risorse finanziarie disponibili, per accelerare le procedure di richiesta; l’utilizzo idoneo delle risorse sarà oggetto di verifica dei revisori dei conti delle singole istituzioni scolastiche.

Un ulteriore aspetto degno di nota riguarda il personale scolastico che si sottopone al vaccino: l’assenza del personale scolastico, docente e non docente, per la somministrazione del vaccino, deve essere considerata giustificata e non deve prevedere nessuna decurtazione del trattamento economico. Se da un lato questo non è un aspetto nuovo per la pubblica amministrazione, rimane invece un vuoto per il comparto privato, che non prevede ad oggi permessi specifici per l’assenza legata alla somministrazione del vaccino.

Rimanendo in attesa di ulteriori interventi per le imprese private, speriamo che l’ introduzione di misure per garantire la socialità nella scuola e per la gestione dell’assenza per sottoporsi al vaccino possano essere un esempio da seguire anche per le imprese private.

 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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