Rimani aggiornato!
Iscriviti gratuitamente alla nostra newsletter, e ricevi quotidianamente le notizie che la redazione ha preparato per te.
Nelle pagine del Quotidiano abbiamo già avuto modo di rendere noto che, consapevole dell’importanza della detrazione fiscale, con una lettera inviata al Ministro dell’Economia e delle Finanze, la Consulta Nazionale CAF ha richiesto una deroga per il solo 2020 all’obbligo dei pagamenti tracciabili come condizione per ottenere la detrazione. Tale richiesta è stata avanzata con l’intenzione di tutelare non solo i professionisti chiamati ad apporre il visto di conformità, ma anche quelle fasce di contribuenti italiani considerate più deboli.
La legge di Bilancio 2020, comma 679 dell’art. 1 (L. 160/2019) ha introdotto, a partire dal primo gennaio 2020, l’obbligo di utilizzare metodi di pagamento tracciabili per ottenere il diritto a detrazioni fiscali sul modello 730 o sulle dichiarazioni dei redditi delle persone fisiche e tale norma si applica a tutte quelle spese che hanno diritto alla classica detrazione del 19 per cento. Tra le principali rientrano le spese mediche, le visite e gli esami diagnostici, l’affitto degli studenti universitari, le spese scolastiche, quelle veterinarie, le spese per l’assistenza a soggetti non auto-sufficienti, premi per assicurazioni sulla vita e contro gli infortuni, spese sostenute per l’acquisto di abbonamenti per il trasporto pubblico locale, regionale e interregionale.
È importante ricordare, come già è stato evidenziato in precedenza, che il Governo, con un emendamento aggiuntivo al decreto Milleproroghe, aveva previsto una moratoria fino al mese di marzo dell’anno precedente.
La richiesta di deroga in questione potrebbe aver avuto un riscontro positivo da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze e dall’Agenzia delle Entrate. Questo riscontro positivo potrebbe essere noto o in un emendamento al decreto-legge 22 marzo 2021, n.41, recante misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all’emergenza Covid-19 (titolo breve: d-l 41/2021 – Decreto Sostegni) che sarà approvato entro il 22 maggio, o nel nuovo Decreto Sostegni bis che è in fase di scrittura con approvazione prevista i primi del medesimo mese.
Decreto Sostegni – la presentazione degli emendamenti, al Decreto Sostegni, poteva essere fatta fino alle ore 12:00 del giorno 12 aprile 2021: 2.852 sono state le correzioni pervenute al decreto. Ogni partito politico nella propria visione ha indicato i cambiamenti per esso essenziali. Gli emendamenti presentati hanno l’obiettivo di apportare una modifica, più o meno estesa, della normativa in questione ma l’obiettivo attuale è quello di ridurre il numero totale a una quantità pari a 500.
Decreto Sostegni bis – il Decreto Sostegni bis rappresenta un nuovo importante elemento in relazione alla ripartenza dell’Italia in seguito all’emergenza sanitaria. La stesura di questo decreto prevede nuove considerevoli misure di sostegno per lavoratori e imprese, per consentire la piena ripresa economica del Paese.
La quantità di risorse necessarie per la ripartenza varia tra i 35 e i 40 miliardi di euro, cifra recuperata grazie alla previsione di un nuovo scostamento di bilancio. In relazione a ciò, il giorno 14 aprile 2021 si è tenuto il Consiglio dei Ministri e il comunicato stampa n. 12 rende noto che il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco, ha illustrato il quadro macroeconomico e le grandezze di finanza pubblica in prospettiva della presentazione del Documento di economia e finanza (DEF) e dei relativi annessi, nel prossimo Consiglio dei Ministri.