16 aprile 2021

Gli Stati membri dell’UE dovranno presentare i piani nazionali di Recovery entro il 30 aprile

Gli Stati membri dell’UE dovranno elaborare e presentare i piani nazionali del Recovery entro il 30 aprile, data fissata dalla Commissione europea, per avere la possibilità di accedere ai fondi del Next Generation Eu pari a 750 miliardi.

La quota di prefinanziamento che equivale al 13% del totale del piano sarà distribuita dalla Commissione, probabilmente dal mese di luglio, sulla base dell’ordine di consegna dei piani, per tale motivo è importante rispettare la data di scadenza.

Il piano potrebbe essere presentato formalmente già nella prossima settimana da Spagna, Francia, Portogallo e Grecia, mentre i Paesi Bassi e la Finlandia avrebbero qualche difficoltà nel rispettare la scadenza di fine mese. Per quanto concerne l’Italia, il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha rassicurato sul rispetto della scadenza nonostante il governo abbia rivisto il piano in tempi record.

L’Unione Europea per indebitarsi necessita della ratifica delle decisioni sulle risorse proprie di tutti gli Stati membri e al momento 17 Stati l’hanno ultimata. Mancano all’appello dieci Paesi: Germania, Polonia, Paesi Bassi, Finlandia, Ungheria, Austria, Romania, Estonia, Lituania e Irlanda.

La ratifica della Germania è in attesa della decisione della Corte Costituzionale sul ricorso di alcuni cittadini contro l’indebitamento dell’Ue che dovrebbe essere resa nota dai giudici entro la fine del mese. Il piano è stato oggetto di vari confronti tra Berlino e Bruxelles a causa di uno squilibrio tra riforme e investimenti.

In Polonia la ratifica è bloccata per questioni politiche poiché i partiti di Destra Unita non riescono a trovare un accordo sul Recovery e quindi solo un ritorno alle urne o una nuova maggioranza potrebbero essere le soluzioni.

La Spagna, come evidenziato in precedenza, potrebbe presentare il piano del Recovery a Bruxelles già nella prossima settimana. Il Paese dovrebbe ricevere 72 miliardi entro il 2023, diventando di conseguenza il primo beneficiario del Recovery per sovvenzioni.

Nel piano sono previsti 110 grandi progetti di investimento e 102 riforme distribuite in 10 aree politiche. Saranno riformati, in particolare, il sistema pensionistico, il mercato del lavoro e la Sanità che dovrebbe aumentare di due punti percentuali l’anno entro il 2026. Il piano investirà: il 39% nel green, il 30% nella digitalizzazione e il 18% nell’Istruzione. Per la mobilità sostenibile saranno utilizzati più di 13 miliardi di euro, per la banda larga e il 5G oltre 4 miliardi e infine 6,8 miliardi finanzieranno la ristrutturazione di mezzo milione di case.

La Grecia riceverà da Next Generation Eu poco più di 30 miliardi di euro investendo 17,8 in sussidi e 12,7 in prestiti e 5 miliardi saranno gestiti dalla Banca europea per gli investimenti. Il piano “Grecia 2.0”, definito un modello da alcuni funzionari europei, comprende 170 progetti, con l’obiettivo di far crescere il Pil del 7% entro il 2026, creare 180 mila posti di lavoro e mobilitare 154 miliardi in investimenti privati.
Il piano si concentra su 4 settori:
  • Transizione ecologica;
  • Digitalizzazione dell’economia;
  • Politiche sociali;
  • Riforme settoriali.

Il 57% dei finanziamenti sarà utilizzato per progetti di transizione verde e trasformazione digitale che comprendono: la creazione di infrastrutture 5G, il miglioramento del collegamento delle isole greche alla rete elettrica continentale, la digitalizzazione dei servizi fiscali e la riqualificazione della forza del lavoro.

L’Ue destinerà al piano del Portogallo 13,9 miliardi che saranno investiti in 36 riforme e 77 investimenti in ambito sociale, clima e digitalizzazione.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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