13 maggio 2021

Istat: incremento degli spostamenti per esigenze lavorative o di studio nel 2019

Dai dati diffusi dall’Istat in relazione agli spostamenti giornalieri che le persone compiono per recarsi sul luogo di lavoro o di studio, in riferimento al 2019, emerge un aumento rispetto al 2011, in particolare per quelli fuori dal comune.

Nel dettaglio, al 31 dicembre 2019 si registrano 30.214.401 persone (50,7% della popolazione residente) che si spostano quotidianamente per raggiungere il posto di lavoro o di studio, rispetto ai 28.871.447 del 2011 (48,6%).

In particolare i numeri maggiori si registrano in:
  • Trentino-Alto Adige (56,5%);
  • Lombardia (56,0%);
  • Emilia-Romagna (55,4%);
  • Veneto (55,1%).

Al di sotto del valore medio nazionale (50,7%) si piazza la Liguria (49,5%), seguita da tutte le Regioni del Sud Italia, comprese le Isole, con le incidenze più basse che si concentrano in:
  • Sicilia (42,3%);
  • Calabria (42,3%);
  • Molise (43,6%).

Il 67,9% delle persone effettua spostamenti giornalieri per esigenze lavorative (+20,5 milioni in valore assoluto) al cospetto del 66,4% nel 2011. Il rimanente 32,1% pari a circa 9,7 milioni, si sposta per raggiungere il luogo di studio. Gli spostamenti diversificati dipendono dalla differente struttura per età e dalle svariate situazioni lavorative.

Nelle Regioni del Nord, in cui il livello occupazionale risulta essere più elevato, si registrano maggiori spostamenti per motivi lavorativi, nel dettaglio:
  • Friuli-Venezia Giulia (71,6%);
  • Liguria (71,6%);
  • Emilia-Romagna (71,2%);
  • Trentino- Alto Adige (70,9%).

Infine, nelle Regioni del Sud, invece sono più notevoli gli spostamenti quotidiani dei giovani per recarsi sul luogo di studio. Le incidenze più significative si rilevano in:
  • Campania (40,4%);
  • Sicilia (38,9%);
  • Calabria (37,2%).
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