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Da uno studio di Nomisma per conto di ASSOBIBE ossia il ramo di Confindustria dei produttori di bevande analcoliche, emerge che la sugar tax avrà un impatto negativo sulle aziende italiane.
Tale tassa, che rientra nella categoria delle imposte correttive, è stata introdotta dalla Legge di Bilancio 2020 e dovrebbe entrate in vigore nel mese di gennaio 2022. Il fine è quello di disincentivare il consumo spropositato di zuccheri da parte degli adolescenti, in modo da salvaguardare la salute ed evitare l’insorgere di malattie, tra cui l’obesità.
Nel dettaglio, la misura avrà delle conseguenze sulle bevande alcoliche edulcorate:
Tuttavia, la tassa non interesserà:
Per quanto concerne l’occupazione, si prevede che 5.000 lavoratori saranno a rischio:
A rischio, anche, il settore del Made in Italy, nel quale sono incluse: aranciate, limonate, gassose, cedrate, spume e chinotti. L’imposta, infatti, potrebbe far diminuire del 17% i consumi domestici, in particolare, si potrebbe verificare una perdita del 12% di bevande gassate e del 30% di bevande non gassate.
Infine, gli altri canali di acquisto che versano già in difficoltà a causa delle misure restrittive correlate al Covid, come bar e ristoranti, subiranno un calo delle vendite del 9%, il quale influirà sul lavoro di grossisti, distributori e punti vendita.
Alla luce di ciò, Confagricoltura si dice preoccupata delle ripercussioni che potrebbe subire, anche, il settore saccarifero italiano.