Rimani aggiornato!
Iscriviti gratuitamente alla nostra newsletter, e ricevi quotidianamente le notizie che la redazione ha preparato per te.
Una delle conseguenze correlata allo scoppio della pandemia è l’aumento dell’e-comemrce e il conseguente aumento della povertà dei negozianti italiani. La società di consulenza globale Alvarez&Marsal in collaborazione con Retail Economics attraverso il report “The shape of retail: i costi nascosti dell’e-commerce” ha stimato le perdite dei negozi fisici.
Nel dettaglio, l’indagine è stata condotta in sei Paesi tra cui anche l’Italia, coinvolgendo 3.000 famiglie e 250 rivenditori europei che rappresentano una spesa di oltre 2.000 miliardi di euro nel 2020. La perdita per i Paesi europei ammonta a 35 miliardi di euro, mentre per i negozianti italiani si stima una perdita pari a 3,7 miliardi di euro e sarà tra i Paesi europei che subirà maggiormente la perdita: la redditività del settore retail passerà dal 3,5% al 2,6% con un saldo negativo di 3,7 miliardi.
Alberto Franzone, Country Co-Head di Alvarez&Marsal in Italia, ha sottolineato la perdita di un punto percentuale in un mercato che riversava, già in precedenza, in difficoltà, a causa dell’accelerazione in termini di shift sul digitale che ha caratterizzato il bel Paese dallo scoppio della pandemia.
Si evidenzia che i consumatori che hanno preferito l’e-commerce non sono intenzionati a rivedere la propria scelta, in particolare:
Dopo la pandemia i consumatori italiani proseguiranno gli acquisti online nei seguenti settori:
Infine, nel report si rende noto che i negozi che vendono solo con l’e-commerce operano con margini notevolmente inferiori (1,4%) rispetto ai modelli dei negozi fisici o di business multi canale (5,2%).
Si registra, inoltre, un incremento della spesa per la digitalizzazione, la quale coinvolge: