Durante un’audizione sul DEF (Documento di Economia e Finanza) davanti alle commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato, i rappresentanti Uil hanno evidenziato che per una ripresa occupazionale bisognerà attendere il 2024, a tal proposito si necessita di un piano straordinario per fronteggiare il problema della disoccupazione che coinvolge in particolar modo la categoria dei giovani e delle donne.
Cgil, Cisl e Uil sottolineano che nel Def non è presente un collegamento palese con il Recovery Plan e riscontrano l’assenza totale del piano previdenziale. Il vicesegretario generale Cgil, Gianna Fracassi, ha evidenziato la necessità di intervenire sulla qualità del lavoro, considerando che una ripresa economica non può avvenire in una situazione di precarietà, come quella attuale.
Ignazio Ganda, rappresentante della Cisl, richiede di prorogare il blocco dei licenziamenti almeno fino al 31 ottobre e presentare in seguito un piano straordinario per le politiche attive che si concentri in particolar modo sul fondo nuove competenze e sull’assegno di ricollocazione.
Infine, Domenico Proietti, confederale Uil, rende nota la necessità di introdurre una flessibilità più diffusa dopo la scadenza di Quota 100, la misura previdenziale che consente ai lavoratori dipendenti, autonomi e parasubordinati che maturano un requisito contributivo pari a 38 anni e un’età anagrafica di 62 anni di andare in pensione, su domanda, con requisiti meno stringenti rispetto a quelli previsti per la pensione anticipata.
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