27 maggio 2021

Tassa di successione: la proposta di Letta riceve doppio no

La tassa di successione proposta dal segretario del Pd, Enrico Letta, riceve doppio no: dopo quello del Presidente del Consiglio Mario Draghi, arriva anche quello del ministro dell’Economia, Daniele Franco.

La riforma fiscale rientra tra le azioni chiave che serviranno per fornire una risposta concreta alle debolezze strutturali del Paese. Il termine di presentazione al Parlamento della legge delega è fissato per il 31 luglio 2021 e in attesa le proposte non sono mancate così come non è mancata la chiara risposta di chi occupa posizioni superiori.

Come abbiamo già avuto modo di vedere in precedenza, la proposta del segretario del Partito Democratico Enrico Letta ha lo scopo di fornire una dote di 10mila euro ai diciottenni italiani, creata attraverso una redistribuzione delle risorse finanziata dall’aumento della tassa di successione sull’eredità più ricche. Un modo, secondo il segretario, non solo di restituire ai giovani ciò che è stato tolto in questi anni, ma anche di distruggere quel divario esistente tra chi proviene da famiglie povere e chi proviene da quelle ricche. Questa visione, però, non coincide con quella del Premier Mario Draghi e, attualmente, nemmeno con quella del ministro dell’Economia Daniele Franco.

Nel corso del question time alla camera, infatti, il ministro dell’Economia e delle Finanze ha chiarito che il Governo non ha ancora definito la sua proposta di legge delega sul Fisco in quanto attende le risultanze dei lavori delle commissioni parlamentari.

La sua contrarietà alla proposta di Letta è chiarita dall’esposizione della sua visione sul futuro del Fisco, per tale motivo, definisce inopportuno intervenire su singole componenti del sistema fiscale, in quanto, queste devono inserirsi in un disegno complessivo e concorrente alle finalità generali: crescita, equità e contrasto all’evasione. La riforma fiscale, secondo quanto esposto, dovrà tenere conto degli equilibri di finanza pubblica, evitando di generare oneri per le generazioni future. Dal momento che le singole imposte interagiscono tra di loro, diventa essenziale che il Governo si esprima con una proposta di carattere generale e complessivo.

La posizione del Ministro, così come quella di Draghi, è abbastanza chiara: non è il momento di integrare questo tipo di proposte. Gli obiettivi da raggiungere sono ben definiti, e tutto deve essere conforme ad essi.

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