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Con una missiva inviata ieri al Ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, la Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, Marina Calderone – evidenziando le serie difficoltà in cui versano buona parte dei dipendenti delle aziende artigiane, ancora in attesa di ricevere l’integrazione salariale con causale Covid-19 – ha ribadito, ancora una volta, la necessità di riordino delle procedure di concessione degli ammortizzatori sociali.
In questo momento, - si legge nella lettera - i lavoratori sono al centro di una disputa insorta tra Regioni, Inps e FSBA portata avanti, per esempio nel Lazio, a colpi di ricorsi, ordinanze e annullamenti.
Per questo, ritiene importante che venga fatta chiarezza e, dunque, necessario un intervento del Ministro del Lavoro a sostegno delle decine di migliaia di lavoratori e delle loro famiglie, costrette a vivere in uno stato d’indigenza.
La Calderone ha, inoltre, reiterato la richiesta di intervento, necessario per meglio chiarire gli effetti dell’anticipazione del 40% del trattamento di integrazione salariale.
Lo strumento – sostiene in merito - non è decollato per un motivo ben preciso: il timore degli imprenditori di essere chiamati a restituire le eventuali eccedenze erogate dall’Inps senza poterle richiedere ai lavoratori, in virtù di una norma che lascia ampio spazio a questa ipotesi.
Considerata la complicata situazione economica attuale del Paese, e ancor di più le non rosee prospettive per i prossimi mesi rese ancor più preoccupanti dallo spettro di una possibile ripresa del virus, la Calderone invita la Catalfo ad assumere decisioni coraggiose e in discontinuità con gli strumenti attuali.
Se appare ragionevole che il periodo di fruizione degli ammortizzatori sociali emergenziali sia esteso almeno fino alla fine del 2020 – sostiene la Calderone - è tuttavia necessario che questa decisione coincida con una riorganizzazione radicale e integrale degli ammortizzatori sociali.
Introdurre un unico ammortizzatore sociale – conclude - risponderebbe a tutte queste necessità, doterebbe aziende e Consulenti del Lavoro di uno strumento efficace e di rapida attivazione, restituirebbe pari dignità di trattamento a tutti i lavoratori, prescindendo dal settore in cui operano.