Negli ultimi tempi il ruolo del Commercialista, è stato oggetto di pesanti attacchi mediatici, sia da parte delle stesse istituzioni nazionali, sia dagli stessi organi direttivi di una Agenzia delle Entrate, con cui collaboriamo da decenni, che purtroppo sembra far acqua da tutte le parti, ma anche da parte di giornalisti, persone delle istituzioni giudiziarie e persino da imprenditori o pseudo tali, i quali, in forma del tutto gratuita costante hanno minato e minano il nostro ruolo ormai considerato istituzionale in questo periodo di Covid.
Però, io potrei essere d’accordo sul click. Si, ora affermo il contrario di quanto sopra detto, ma, SI, sarei d’accordo.
Potrei esser d’accordo se noi, oggi, non fossimo stati per la maggior parte dei nostri ultimi tempi appresso al pachidermico apparato burocratico. L’agenzia delle Entrate, oramai in smart working perenne, chiede a noi di elaborare i dati per procedere alla verifica dei dati relativi ai fatturati del mese di aprile 2020 che devono essere inferiori ai 2/3 del fatturato di aprile 2019, il tutto condito con inserimento di valori fiscali, come il fatturato o i ricavi/compensi dell’anno 2019 quale riferimento per l’applicazione delle percentuali di calcolo, e dall’indicazione dell’iban per il successivo sperato, desiderato, atteso bonifico.
Chiede a noi di estrapolare dati per quasi la totalità dei contribuenti (escluso i forfettari) già in possesso della stessa AdE.
Concede la proroga della presentazione dei bilanci e dell’invio delle dichiarazioni Iva, ma al contempo ci chiede di inserire quei dati nella domanda di contributo a fondo perduto… Allucinante!
Certo a loro sarebbe bastato un click
Infatti, a loro sarebbe bastato un click:
- Hanno i fatturati (noi dobbiamo ancora procedere per quanto detto ad estrapolare tutti i dati)
- Hanno l’iban (ultimo f24 ricevuto dal beneficiario)
- Hanno, per chi ha già spedito le dichiarazioni, sicuramente i dati delle dichiarazioni Iva.
La via ora da seguire, a meno che la stessa Agenzia delle Entrate di concerto con gli organi governativi non facciano un clamoroso quanto giusto dietrofront, sarebbe quello opportuno e giusto di riprogrammare una tabella delle scadenze fiscali, organicamente condivisa dal mondo dei commercialisti, dell’imprenditoria, delle categorie interessate in genere, che tenga conto delle proroghe precedenti.
Perché non alleggerire gli adempimenti, non abolendoli o rinviandoli, ma rendendoli fruibili e immediati?
Perché ostinatamente allontanare la nostra categoria dal tavolo delle concertazioni?
Perché non rimodulare adempimenti? Serve una scossa della politica e delle istituzioni. Serve un’unica unitaria normativa che riscriva il calendario fiscale quale, per esempio, fattura elettronica per tutti, abolizione degli adempimenti infrannuali (LIPE o altro), degli intra vendite (basterebbe in tal caso obbligo di fte), abolizione del 770 per comunicare gli f24 di dipendenti e lavori autonomi.
Perché non partire da qui?
Perché… perché ancora questo clima surreale?
I nostri studi, per lo più piccoli e frammentati sul territorio, sono ingolfati da dubbi e perplessità sull’applicazione di una disposizione, di un decreto, poi convertito in legge, poi prorogato da un articolo di un altro decreto a sua volta riconvertito… Basta!!!
I nostri studi supportano e ne condividono, a causa di un caos che legifera, i timori della sfera imprenditoriale che seguiamo con professionalità e, aggiungo, con affetto. Sono vicini al mondo dell’impresa, nel proprio ambito e per la propria specializzazione, per offrire un supporto e anche distoglierli dalla conduzione e dall’avere comportamenti ambigui. Da tanti anni ed ancora oggi si parla di compliance, ma l’Agenzia delle Entrate quando la applica?