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Un numero imprecisato di contribuenti sta ricevendo dall’INPS una sconcertante quanto laconica comunicazione, ai limiti della burla, che annuncia candidamente la non corrispondenza delle somme calcolate per il 2019 con quelle effettivamente erogate o trattenute. A questa notizia, segue quella della necessità di ripresentare la dichiarazione fiscale con la nuova certificazione, quando oramai i termini sono scaduti da tempo. La situazione paradossale e infernale che viene pertanto a crearsi è la seguente:
Da parte dei vertici dell’Inps nessuna comunicazione ufficiale che spieghi cosa sia accaduto e perché, nessuna assunzione di responsabilità: si va direttamente sui malcapitati, con laconici riferimenti “all’eventuale (!) disagio”, a chiedere di pagare per errori non loro.
“Con questa ulteriore brutta pagina che oggi scrive l’Inps siamo oltre la violazione dello Statuto del Contribuente, a cui siamo abituati, siamo al sadismo di Stato” dichiara il Presidente ANC Marco Cuchel. “Come professionisti, paghiamo sempre per gli eventuali errori che commettiamo, ma ora ci rifiutiamo categoricamente di riaprire dichiarazioni sbagliate per errori della P.A., la quale ha il dovere di trovare un’altra strada per riparare alle proprie sviste. A cosa dobbiamo ancora assistere prima che i vertici Inps si decidano a prendere atto della serie di débacles di cui hanno dato prova e a fare un passo indietro di fronte alla propria inadeguatezza?”