27 gennaio 2018

Italiani sempre più “Bio”

Autore: REDAZIONE FISCAL FOCUS

Nel mercato dei prodotti alimentari sicuramente il biologico è il trend del momento.

La certezza è che il biologico continua ad attirare sia consumatori che investitori e che questo trend, secondo i dati in crescita, sarà in voga ancora per molto tempo.

Cambiano le abitudini alimentari degli italiani – L’83% delle famiglie italiane consuma prodotti biologici e il 40% dei nuovi prodotti immessi nel mercato è bio, è quanto risulta dai dati diffusi da AssoBio (Associazione nazionale delle imprese di trasformazione e distribuzione dei prodotti biologici). Una parola abbreviata che cela significati più complessi, più vicina a una filosofia che ha come obiettivo la salvaguardia dell’ambiente, i sapori antichi, autentici e naturali, qualcosa di più che una semplice etichetta.

Il consumatore è sempre più consapevole e attento alla qualità dei prodotti che acquista, alla tutela dell’ambiente e della biodiversità e sempre meno attirato dai prodotti apparentemente economici che hanno tuttavia un pesante impatto sull’ecosistema. Sempre più esigente inoltre in termini di trasparenza in etichettatura e sicurezza dei prodotti alimentari.

Ciò che spinge, inoltre, il consumatore ad acquistare “bio” è il mangiare sano e sicuro: l’esclusione degli Ogm e dei pesticidi, la riduzione di additivi aggiunti e il sistema di controllo che ne certifica la conformità alle norme europee.

Biologico guida la crescita del food, soprattutto nella GDO - Se fino a poco tempo fa il biologico coinvolgeva solo un mercato di “nicchia” con acquisti effettuati solo nei negozi “specializzati” ora cresce sempre più la tendenza, e nel contempo la fiducia del consumatore, di affidarsi negli acquisti “bio” anche alla grande distribuzione che dal 2011 fa registrare incrementi annuali delle vendite dal 10 al 19%. Il 2017, fa sapere infatti con una nota AssoBio, si è chiuso più che positivamente per quanto riguarda le vendite del biologico anche nella Gdo facendo registrare un +16% rispetto al 2016, a fronte di un +4,1% del settore alimentare in generale. Si tratta di numeri che evidenziano da parte dei consumatori un forte aumento di interesse, di informazione, di attenzione e quindi di domanda.

Italia leader del bio - L'Italia conferma la leadership nel settore biologico in Europa: 300mila ettari convertiti in Italia solo nel 2016, “una superficie pari a tutta la provincia di Bologna, case e uffici compresi" è quanto ha dichiarato anche il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina al Salone Internazionale del Biologico e del Naturale tenutosi a Bologna l’8.09.2017.

Il tasso di crescita è del 20% nelle superfici coltivate, negli operatori impegnati e nei consumi. Un patrimonio che si basa sulla fiducia e sulla voglia dei consumatori di sostenere un sistema produttivo col minor impatto sull'ambiente possibile.

Dati che si stanno inoltre trasformando sempre più in una forte spinta verso l’export. Un’opportunità per il “made in Italy” nel mondo e che apre nuovi scenari per tutto il nostro sistema agroalimentare, il bio non è solo alimentazione ma anche cultura, territorio, innovazione, sostenibilità ed etica.

Focus consumi - “Con un aumento del 16% delle vendite al dettaglio nel 2017, gli alimenti biologici sono le vere star del carrello grazie a una crescita della domanda ininterrotta da oltre un decennio”. Scrive Coldiretti.
È biologica più di metà della pasta integrale e speciale consumata in Italia, più del 30% delle confetture, delle bevande sostitutive del latte e delle gallette, il 19% di legumi e cereali e il 14,5% delle uova.

Il fatturato realizzato dal settore al consumo supera i 2,5 miliardi di euro e tra i canali di acquisto, accanto alla grande distribuzione e ai negozi specializzati, particolarmente dinamici sono stati gli acquisti diretti dai produttori nei così detti farmers market, come la rete degli agricoltori di Campagna Amica.

Questa la top ten invece dei prodotti bio più venduti attraverso la Gdo: confetture spalmabili a base di frutta; uova di gallina; panetti croccanti; sostitutivi del latte Uht; pasta di semola integrale-farro-kamut; olio extravergine di oliva; latte fresco; frutta secca senza guscio; biscotti; yogurt intero.

60mila aziende certificate - Da pochi giorni, a seguito dell’intesa tra ACCREDIA, Unioncamere e InfoCamere, è possibile accedere alla mappa aggiornata degli operatori con certificazione Bio grazie all’inserimento delle informazioni nelle visure rilasciate dalle Camere di Commercio.

A inizio dicembre 2017, le imprese in possesso di una certificazione Bio erano 59.461. Per la maggioranza, si tratta di realtà localizzate nel Mezzogiorno (il 55,8%), più del doppio di quelle con sede al Nord (il 23,4%) e quasi tre volte quelle del Centro Italia (il 20,8%). Più della metà (il 56%) delle imprese certificate si concentra in sole cinque regioni con la Sicilia in testa (15,9), seguita dalla Calabria (13,4), dalla Puglia (11,6), dalla Toscana e dall’Emilia Romagna (7,7).

I numeri del biologico nel Belpaese dimostrano che è un settore che si è fortemente trasformato e irrobustito negli ultimi anni.

In arrivo 10 milioni di euro annui per le mense scolastiche bio – La sensibilizzazione sui consumi “bio” arriva anche nelle scuole, fondi in arrivo infatti dal 2018 alle mense di tutte le scuole che potranno dichiararsi "biologiche", lo prevede la manovra finanziaria correttiva, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 24 giugno, che incentiva "il consumo di prodotti biologici e sostenibili per l'ambiente".

È diventato quindi oramai operativo il fondo gestito dal Ministero delle Politiche agricole che prevede lo stanziamento di 44 mln di euro per ridurre i costi a carico delle famiglie e realizzare iniziative di informazione e promozione, 10 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2018.

Promuovere il consumo di prodotti biologici e sostenibili per l’ambiente nell’ambito dei servizi di refezione scolastica negli asili nido, nelle scuole dell’infanzia, nelle scuole primarie e nelle scuole secondarie di primo e di secondo grado è questo l’obiettivo del fondo.

Le mense scolastiche che intendono usufruire del fondo dovranno certificarsi. Sono stati introdotti due loghi, due medaglie, per classificare le mense bio previste dalla legge: quella argento e quella oro. Quest'ultima corrisponde a una qualificazione d'eccellenza legata a una maggiore percentuale di utilizzo di prodotti biologici.

UE. Il nuovo regolamento sulla produzione biologica – E intanto dalla Commissione europea arriva il nuovo regolamento sulla produzione biologica (Bruxelles, 20 novembre 2017) le norme attuali sono in vigore da più di 20 anni e necessitavano quindi di un aggiornamento per rispecchiare le importanti modifiche che hanno avuto luogo nel settore biologico dell'UE negli ultimi due decenni. La produzione biologica non è più un settore di nicchia del più ampio settore agroalimentare dell'UE, come quando sono state elaborate le norme in vigore. È infatti uno dei settori più dinamici dell'agricoltura dell'UE e la superficie utilizzata per l'agricoltura biologica cresce al ritmo di circa 400 000 ettari all'anno. Il mercato dei prodotti biologici dell'UE si aggira sui 27 miliardi di euro, circa il 125% in più di dieci anni fa. La moltitudine di norme e deroghe attualmente in vigore non garantiva più una sufficiente certezza e sicurezza a questo settore di grande importanza per l'agricoltura europea. L'impostazione più semplice e armonizzata del nuovo regolamento ne dovrebbe, invece, ora determinare una crescita ancora più rapida. Il nuovo regolamento intende assicurare equità tra gli agricoltori biologici dell'UE e con il logo biologico dell'UE offre ai consumatori la stessa garanzia di qualità in tutta Europa.

Le nuove regole, che prevedono controlli su tutta la filiera, certificazione di gruppo per le piccole aziende e banche dati per aumentare l’offerta di semi bio, saranno applicabili dal 2021.

 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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