4 gennaio 2018

Iva che viene, Iva che va

Autore: ESTER ANNETTA

Parte con una buona notizia l’anno appena iniziato: a seguito di un provvedimento contenente “l’approvazione delle specifiche tecniche per la trasmissione delle informazioni tra l’Agenzia delle Entrate e gli agenti della riscossione ai fini del pagamento dei rimborsi in conto fiscale”, firmato lo scorso 29 dicembre dal Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, a partire dal 1° gennaio 2018 i rimborsi IVA alle imprese saranno più veloci.

Il provvedimento dispone, infatti, che a decorrere dalla suddetta data, “per effetto dell’articolo 1, comma 4- bis, del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, le disposizioni di cui ai punti 3.2. e 4.1. del provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate n. 5822 del 28 gennaio 2011 sono eseguite dall’Agenzia delle Entrate” ; ciò significa che, laddove il provvedimento del 2011 stabiliva che fosse l’intermediario agente della riscossione locale ad erogare il rimborso tramite accreditamento sul conto corrente bancario o postale comunicato dall’intestatario del conto fiscale, d’ora in poi provvederà direttamente la stessa Agenzia delle Entrate ad effettuare l’accredito, eliminandosi dunque il tramite delle tesorerie provinciali. Ne dovrebbe conseguire un risparmio di tempo stimato in tre settimane.

Come espressamente menziona il provvedimento nelle motivazioni che l’accompagnano, il varo di questa nuova modalità risponde alla previsione contenuta nel citato D.L. 50/2017, convertito dalla L. 21 giugno 2017, n. 96, con la quale si è previsto che – dalla data del 1° gennaio 2018 - ai rimborsi in conto fiscale debba provvedersi direttamente ricorrendo alla Struttura di gestione prevista dal D.Lgs. 241/1997: “Agenzia delle Entrate - Fondi di bilancio”. Le modalità di attuazione della misura sono state adottate con decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze del 22 dicembre 2017. Il suddetto decreto ha stabilito gli adempimenti, e i connessi scambi di informazioni, che la Struttura di gestione, gli uffici dell’Agenzia delle Entrate e gli ambiti provinciali degli agenti della riscossione devono effettuare per il pagamento dei rimborsi in conto fiscale. In attuazione dell’articolo 6, comma 3 del citato decreto ministeriale del 22 dicembre 2017, il provvedimento del 29 dicembre approva i contenuti e le modalità di trasmissione dei flussi informativi tra l’Agenzia delle Entrate e gli agenti della riscossione ed approva le specifiche tecniche relative al colloquio tra l’Agenzia delle Entrate e gli agenti della riscossione ai fini dell’acquisizione dei rimborsi in conto fiscale, in sostituzione di quelle in precedenza approvate con il provvedimento del 2011.

La novità procedurale introdotta agevola, dunque, un adempimento che, nel 2017, ha interessato oltre 68 mila tra imprese, artigiani e professionisti, ai quali sono stati versati circa 12 miliardi di euro di rimborsi IVA (in aumento rispetto ai 10,7 miliardi del 2016) (più in generale, complessivamente l’anno che si è appena concluso ha fatto registrare rimborsi complessivi per oltre 16 miliardi di euro a circa 3 milioni e 400 mila soggetti tra famiglie e aziende. L’importo complessivo restituito dal Fisco supera del 13% quello del 2016. Le Regioni in cui sono state effettuate più operazioni sono Lombardia, Lazio, Emilia Romagna, Piemonte e Veneto).

L’Agenzia delle Entrate ricorda altresì ai contribuenti che, attivando l’apposito servizio online, è possibile ricevere via SMS la notifica dell’avvenuto rimborso (nel 2017 sono stati inviati circa 38 mila i messaggi inviti, di cui 16 mila nel solo mese di dicembre).

Quanto alle modalità operative per far fronte alle richieste di rimborso, l’Agenzia delle Entrate ha avviato un criterio di lavorazione basato sul profilo di rischio dei contribuenti: tale profilo viene individuato in maniera del tutto automatizzata e determina la differenziazione dei tempi d’istruttoria affidati agli uffici. Ne consegue che, da una parte, l’erogazione di rimborsi sarà più rapida per le imprese che presentano un basso profilo di rischio; dall’altra, saranno più attenti i controlli sulle posizioni più rischiose.

Con l’accelerazione dei rimborsi Iva il Fisco ha inteso compensare la stretta sul pagamento dell'Iva anticipato che ha sottratto alle imprese e professionisti che hanno a che fare con la pubblica amministrazione e con le società quotate in borsa circa 18 miliardi di liquidità.
Tuttavia, sa da una parte dà, dall’altra toglie, poiché ha reso più difficile la compensazione tra crediti e debiti fiscali. Difatti, sempre dal 1° gennaio, l'Agenzia delle Entrate potrà sospendere per un mese il modello F24 che contiene le compensazioni tra crediti e debiti fiscale e potrà considerare non effettuati i versamenti, nel caso il modello presenti profili di rischio.

Sempre in tema di IVA c’è un’altra novità con cui si apre il nuovo anno: il debutto dell’imposta sul valore aggiunto anche in Arabia Saudita e negli Emirati Arabi Uniti. A partire dl 1° gennaio è stata infatti introdotta un'imposta al 5%, tesa a incrementare le entrate e rilanciare l'economia interna che, a causa dell’andamento dei prezzi del petrolio, è in calo. Decisa nell'ambito del Consiglio di cooperazione del Golfo, la tassa sarà applicata su molti prodotti, inclusi cibo, vestiti, benzina, elettronica, alberghi, telefonia e nelle bollette di acqua ed elettricità, mentre non si applicherà ad affitti, vendite di case, biglietti aerei e tasse scolastiche.

Gli altri Paesi del Golfo - Qatar, Bahrein, Oman e Kuwait – avranno tempo fino al 1 gennaio 2019 per applicare la tassa.

Grazie all’introduzione dell’Iva, gli Emirati sperano in nuovi introiti per 3,3 miliardi di dollari.

 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
Iscriviti alla newsletter
Fiscal Focus Today

Rimani aggiornato!

Iscriviti gratuitamente alla nostra newsletter, e ricevi quotidianamente le notizie che la redazione ha preparato per te.

Per favore, inserisci un indirizzo email valido
Per proseguire è necessario accettare la privacy policy