9 luglio 2022

Fisco: le circolari cambiano finalità

Autore: Paolo Iaccarino
La tempistica non mente. Le circolari dell’Amministrazione Finanziaria non sono più concepite per fornire chiarimenti ai contribuenti, ovvero il punto di vista dell’Agenzia delle Entrate nell’applicazione della normativa tributaria. Nel corso tempo le circolari hanno assunto essenzialmente le funzioni di linee guida per l’attività di accertamento, un vademecum per i funzionari dell’Agenzia delle Entrate al quale dovranno attenersi nella prossima ventura attività ispettiva.

Non è più una causalità, ma una vera e propria strategia per migliorare le performance dei controlli o, peggio, demoralizzare contribuenti e professionisti rispetto al raggiungimento delle loro legittime aspettative fiscali. Tutto tranne che compliance. Non si spiegherebbe, altrimenti, il costante ritardo con il quale l’Amministrazione Finanziaria rilascia i propri chiarimenti. Si prenda il caso della Circolare 23/E del 2022 in tema di Superbonus, pubblicata a oltre due anni di distanza dall’entrata in vigore dell’agevolazione, con la quale per la prima volta, in maniera organica, l’Agenzia delle Entrate tenta di affrontare le numerose questioni rimaste aperte nel corso di questo lungo periodo di vigenza. Lo stesso, dicasi, per la Circolare 24/E del 2022 in tema di dichiarazione dei redditi, pubblicata quando i termini di versamento erano ormai decorsi. Un ritardo indecoroso, per di più considerando che si tratta solo della prima parte.

Si tratta di un percorso di progressiva degenerazione. Rivolgendo lo sguardo al passato è impossibile non notare come nel 2016 la “guida" alla dichiarazione dei redditi sia stata pubblicata il 6 maggio, nel 2017 il 4 aprile, nel 2018 il 27 aprile, nel 2019 il 31 maggio, nel 2020 l’8 luglio, nel 2021 il 25 giugno. Solo nel 2020 era stato fatto di peggio, ma eravamo in piena crisi pandemica. Mai come quest’anno, infatti, la pubblicazione è avvenuta a giochi fatti, oltre la scadenza prevista per il versamento del saldo delle imposte sui redditi, rimasta inesorabilmente orfana della sua proroga.

Complice la crisi telematica sempre più ricorrente dei propri sistemi informativi, siamo di fronte allo sfaldamento del tessuto organizzativo dell’Amministrazione Finanziaria. Se sovraccaricato il Civis funzionale male, risulta ancora impossibile ottenere appuntamenti in presenza presso gli uffici territoriali senza levatacce alle sei del mattino, l’accesso al sito dell’Agenzia delle Entrate, come in una lotteria, è lasciato al caso del momento, nella speranza che tutto funzioni correttamente. Uno scenario che stride con le promesse, urlate ai quattro venti, di un Fisco efficiente e vicino al contribuente.

Viene allora da domandarsi: innanzi a questo disastro ci sarà un responsabile? Ci sono consapevoli? Non devono, non possono essere queste le basi del Fisco del futuro. È mai possibile che nessuno paghi con la propria poltrona scelte dai risultati indecenti?
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