29 aprile 2023

Morire di lavoro, morire per lavoro, morire sul lavoro

Autore: Direttore Antonio Gigliotti
Morire di lavoro, morire per lavoro, morire sul lavoro. Non è più possibile. L’omicidio di Antonio Novati, commercialista nell’esercizio della sua attività, è solo l’ultimo fatto di cronaca nera che interessa la categoria dei professionisti italiani. Commercialisti, avvocati, medici, psicologi, psico-analisti, il fenomeno delle morti sul lavoro è diventato un fattore comune a numerose categorie professionali, mai come oggi.

Se fino a qualche anno fa il problema era evitare di morire di lavoro, sommersi da adempimenti inconcepibili e continuamente colpiti dal fuoco nemico della burocrazia, oggi per la categoria dei commercialisti la morte non è più semplicemente un aspetto figurativo. Di lavoro si muore realmente, nell’ambito di un’assemblea societaria o condominiale, come è accaduto per Nicoletta Golisano e Fabiana De Angelis, o, più recentemente, ad Antonio Novati nelle funzioni di custode o amministratore giudiziario. È un dato di fatto impossibile da negare.

Nel corso degli ultimi anni, anche a causa dei problemi collegati alla pandemia e alle inevitabili difficoltà economiche che da essa sono derivate, nel contesto in cui viene svolta la professione è cresciuta in via esponenziale l’aggressività nei confronti dei professionisti. Da questa amara consapevolezza, nell’esprimere il proprio cordoglio, si avvia il Presidente del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili Elbano De Nuccio. “Le tragedie che hanno colpito nostri colleghi in questi giorni, in questi mesi e negli scorsi anni portano allo scoperto una realtà professionale in cui lavorare con diligenza, come prescrive la legge, è diventato pericoloso: sovente, i curatori, i custodi di beni pignorati, i delegati alle vendite, gli amministratori giudiziari di beni sequestrati, ma anche i revisori legali o gli organi di controllo sono oggetto di ripetute minacce per quanto fanno come tutori dell’interesse pubblico. Frequentemente i professionisti del comparto giustizia vivono episodi di pesante intimidazione. La crisi economica che il Paese sta vivendo anche nella difficile ripresa dalla fase pandemica potrebbe esasperare questa tendenza di per sé inquietante”.

È impossibile non fare proprie le parole del Presidente dei Commercialisti. Parole dalle quali partire per costruire le basi di un futuro diverso. È necessario lavorare al fine di ottenere maggiori tutele per il professionista esposto e per i propri familiari, alimentare il rapporto con le forze dell’ordine, ripensare tutte le procedure che, per loro natura, espongono il professionista alla violenza dei propri interlocutori.

Ogni qual volta si assumono funzioni di tutela pubblica è necessario elevare la tutela del professionista a quella di un pubblico ufficiale. Questa deve essere la richiesta, l’unica possibile per affermare un ruolo nuovo nella società, responsabile e centrale.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
Iscriviti alla newsletter
Fiscal Focus Today

Rimani aggiornato!

Iscriviti gratuitamente alla nostra newsletter, e ricevi quotidianamente le notizie che la redazione ha preparato per te.

Per favore, inserisci un indirizzo email valido
Per proseguire è necessario accettare la privacy policy