16 giugno 2025

Tax Day 16 giugno, 42 miliardi allo Stato: cosa si deve pagare

Scadenze fiscali di giugno: tra Irpef, Iva e Imu le imprese trainano il gettito con l’80%. Evasione ancora alta nonostante il recupero dell’Agenzia delle Entrate. Tutti i numeri e le scadenze del primo Tax Day 2025.

Autore: Miriam Carraretto
tasse 2025
Oggi lunedì 16 giugno 2025 scatta il primo Tax Day dell’anno e con esso una delle scadenze fiscali più pesanti per contribuenti e imprese italiane. Secondo l’Ufficio studi della Cgia di Mestre, nelle casse dello Stato entreranno 42,3 miliardi di euro, ma il dato – avvertono gli analisti – è parziale: non considera i contributi previdenziali versati da imprese e lavoratori autonomi.
Vediamo cosa si deve pagare entro oggi, chi lo deve fare e di quanti soldi stiamo parlando.

Le scadenze fiscali del 16 e del 30 giugno

Ecco le scadenze da ricordarsi, cosa si deve pagare.

Lunedì 16 giugno:
  • versamento ritenute Irpef dipendenti e collaboratori;
  • versamento contributi previdenziali dipendenti e collaboratori;
  • versamento Iva mese di maggio (contribuenti mensili);
  • versamento acconto Imu.

Lunedì 30 giugno
Nel decreto fiscale approvato il 12 giugno 2025, il Consiglio dei Ministri ha deciso la proroga al 21 luglio prossimo e senza alcuna maggiorazione del pagamento dell’Irpef e dell’Irap ai forfettari e alle partite Iva soggette agli ISA.
  • persone fisiche e società di persone: versamento a saldo e in acconto (prima rata) Irpef, Irap, Inps (i soggetti Ires devono effettuare il versamento del saldo e dell’acconto delle imposte entro l’ultimo giorno del 6° mese successivo a quello di chiusura del periodo di imposta);
  • contribuenti Ires: versamento saldo e in acconto Ires, Irap;
  • sostituti di imposta: invio telematico modello "Uniemens" (relativo ai dati retributivi e contributivi).

Le imprese sostengono l’80% del carico fiscale

A sobbarcarsi l’onere maggiore saranno ancora una volta le imprese. Da sole dovranno versare almeno 34 miliardi di euro, pari a circa l’80% del gettito totale previsto per la scadenza. Solo per ritenute Irpef dei propri dipendenti e Iva l'importo stimato dalla Cgia è di 27,5 miliardi di euro.
In particolare:
  • 14,4 miliardi di ritenute Irpef per i dipendenti e i collaboratori familiari;
  • 1,3 miliardi di Irpef trattenuta ai lavoratori autonomi;
  • 13,2 miliardi di Iva;
  • 5 miliardi di Imu.

Ricordiamo infatti che, nel caso delle ritenute Irpef, le aziende agiscono da sostituti d’imposta; per l’Iva, si tratta di somme già incassate al momento dell’emissione delle fatture. Quindi, in sostanza, per le aziende il carico è esorbitante.

Rimane poi l'annoso problema della liquidità, sottolinea ancora la Cgia di Mestre. Con tempi di pagamento tra le imprese private in costante aumento, tantissime attività sono a corto di liquidità, anche perché le banche, in particolare alle piccole imprese, continuano a erogare il credito con il contagocce.

"Questa situazione, se ancora ce ne fosse bisogno, dimostra con chiarezza la responsabilità cruciale che grava sulle imprese nel garantire il corretto flusso fiscale verso lo Stato".

Imu, quanto si paga per la seconda casa: le città più care

Tra le scadenze del 16 giugno spicca anche quella dell’Imu 2025. Secondo uno studio della Uil, chi possiede una seconda casa dovrà versare un acconto medio di 488 euro, mentre il saldo arriverà a dicembre. Nelle grandi città, l’Imu media raggiunge punte di:
  • 3.000 euro a Roma;
  • 2.800 euro a Milano;
  • 2.500 euro a Venezia.

In totale, circa 25 milioni di proprietari pagheranno 9,7 miliardi di euro con l’acconto, pari alla metà dell’Imu annuale, stimata in 19,4 miliardi.

Pressione fiscale, l’Italia resta tra i Paesi più tassati in Europa

Con una pressione fiscale al 42,6% del PIL nel 2024, l’Italia si posiziona al sesto posto in Europa. Peggio di noi fanno solo Danimarca, Francia, Belgio, Austria e Lussemburgo. Rispetto ai principali partner commerciali:
  • Germania: 40,8% (-1,8 punti);
  • Spagna: 37,2% (-5,4 punti);
  • Media UE: 40,4%.

E per quanto riguardo l'evasione fiscale, come siamo messi? Male, molto male. Si recupera qualcosa di più, ma il fenomeno persiste. Nonostante l’Agenzia delle Entrate abbia registrato nel 2024 un recupero di 33,4 miliardi di euro, l’evasione rimane alta. I dati più recenti rivelano un picco nazionale in Calabria con un tasso di evasione del 20%. La regione più virtuosa è l’Alto Adige, con un tasso dell’8%. Questo se si considera il dato relativo, cioè rispetto alla popolazione. Se si guarda invece il dato assoluto, l’area che registra l’evasione più elevata d’Italia è la Lombardia con 13,6 miliardi seguita da Lazio con 9,2 e Campania con 7,7.

In Italia abbiamo anche un record dell’"oppressione” fiscale, denuncia la Cgia. Oltre ad avere un carico fiscale tra i più elevati d’Europa, l’Italia è il Paese, assieme al Portogallo, dove pagare le tasse è più difficile, in particolar modo per le imprese.

Secondo le ultime statistiche elaborate dalla Banca Mondiale, la media dell’area dell’euro è di 18 giorni (147 ore). I nostri imprenditori “perdono” 30 giorni all’anno (pari a 238 ore) per raccogliere tutte le informazioni necessarie per calcolare le imposte dovute; per completare tutte le dichiarazioni dei redditi e per presentarle all’Amministrazione finanziaria; per effettuare il pagamento on line o presso le autorità preposte. Ecco la situazione (i dati si riferiscono a una media impresa, cioè a società a
responsabilità limitata, al secondo anno di vita e con circa 60 addetti):
  • Francia 17 giorni (139 ore);
  • Spagna 18 giorni (143 ore);
  • Germania 27 giorni (218 ore);
  • Italia 30 giorni (238 ore).

Il secondo Tax Day del 30 giugno: altri 17 miliardi in arrivo

E la corsa al Fisco non finisce qui. Il 30 giugno è previsto un secondo Tax Day dedicato principalmente ai versamenti derivanti dalle dichiarazioni dei redditi. Secondo le stime Cgia, in quell’occasione l’erario incasserà:
  • 9,8 miliardi da Ires;
  • 4,9 miliardi da Irap;
  • 1,5 miliardi da Irpef;
  • 900 milioni da addizionali regionali e comunali Irpef.

Il totale di giugno, tra i due Tax Day, arriverà così a 59,3 miliardi di euro.
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