28 settembre 2023

Attività connesse: commercializzazione dei prodotti agricoli

Autore: Cinzia De Stefanis
Domanda - Nel caso di commercializzazione di prodotti, vi rientra tra le attività connesse la vendita di beni di un’altra impresa agricola?

Risposta -La risposta è negativa in quanto per poter parlare di attività connesse, devono essere svolte dall’imprenditore agricolo che svolge l’attività principale e i prodotti da cui si parte devono essere quelli derivati dal lavoro presso i terreni e le risorse dell’impresa principale.

Una delle attività collaterali alla produzione agricola e la commercializzazione dei prodotti derivati dallo sfruttamento dei terreni o dall’allevamento del bestiame. Questa è una parte molto importante per l’impresa agricola, per cui anche in questo caso sono disposte particolari procedure, o strutture dedicate, per la commercializzazione.

Il vincolo in questo caso riguarda la natura dei prodotti, che devono essere di provenienza dal terreno o dall’allevamento specifico.

Le attività connesse sono complementari e accessorie alla produzione agricola principale, allo scopo di valorizzare i propri prodotti.

Quali sono le attività connesse - L’art. 2135, comma 3, c.c. stabilisce che possono essere connesse le attività dirette alla:
  • manipolazione, conservazione, trasformazione, commercializzazione e valorizzazione che abbiano ad oggetto prodotti ottenuti prevalentemente dalla coltivazione del fondo o del bosco o dall'allevamento di animali;
  • fornitura di beni o servizi mediante l’utilizzazione prevalente di attrezzature o risorse dell'azienda normalmente impiegate nell'attività agricola esercitata, ivi comprese le attività di valorizzazione del territorio e del patrimonio rurale e forestale, ovvero di ricezione ed ospitalità come definite dalla legge.

L’elenco contenuto nella precedente definizione ha il compito di fare una sintesi generale delle attività connesse.

L’avverbio "comunque" lascia intendere che lo stesso elenco non sia completo, lasciando aperta la possibilità che esistano altre attività non citate o non tipiche alle quali si possa attribuire la caratteristica di attività connessa.

Le macro – aree -Come abbiamo visto le attività che possono essere definite connesse rientrano principalmente in alcune macro aree, ovvero concorrono all’attività principale in quanto ad essa collaterali. Di seguito le andiamo ad illustrare:
  • manipolazione: si tratta di attività di trattamento dei prodotti agricoli e derivati dall’allevamento di animali in particolari spazi o terreni;
  • conservazione: si tratta di attività volte a conservare nel tempo i prodotti, con l’impiego di tecniche particolari ma anche di strutture apposite;
  • trasformazione: in questo caso possono anche essere coinvolti prodotti provenienti da terzi, tuttavia deve essere verificata una netta prevalenza dei prodotti dell’imprenditore agricolo;
  • valorizzazione: intesa come valorizzazione del territorio;
  • servizi aggiuntivi: in questo caso rientrano per esempio gli agriturismi, che offrono un servizio al pubblico aggiuntivo rispetto alla produzione principale. Tuttavia l’impegno lavorativo primario deve rimanere comunque quello dell’attività agricola;
  • promozione: rientrano qui tutte le azioni mirate a promuovere i prodotti agricoli o la produzione stessa all’esterno, tramite strategie di marketing e pubblicità che possono impiegare anche diverse risorse.

Attività aggiuntive -Si può dire che le attività aggiuntive devono essere svolte secondo specifici principi, ovvero devono essere necessariamente collegate all’attività principale.

In particolare si parla di alcuni principi:
  • esercizio normale dell’agricoltura: in passato le attività connesse erano esclusivamente quelle provenienti dal normale esercizio dell’agricoltura, ovvero strettamente derivate da una produzione specifica. Ad oggi invece si assiste ad una estensione delle possibilità, in quanto vengono comprese tra le attività connesse anche quelle non strettamente legate al normale sfruttamento del terreno agricolo. Per fare un esempio, la produzione di prodotti e conserve dalla frutta ad oggi e un’attività connessa a tutti gli effetti;
  • prevalenza: ad oggi un’attività connessa e considerata tale anche se si utilizzano prodotti derivati da soggetti terzi, come nel caso della trasformazione di prodotti utilizzando beni di un’altra impresa. In questo caso il principio di prevalenza stabilisce che i prodotti utilizzati devono essere per la maggior parte derivati dall’impresa, mentre è consentita una parte quantitativamente inferiore di beni che derivano da altre aziende;
  • prestazione di servizi: ad oggi le aziende agricole possono anche erogare servizi all’esterno, tuttavia ciò deve avvenire esclusivamente utilizzando mezzi e strumenti dell’impresa.

Per esempio non è possibile far rientrare nelle attività connesse un lavoro svolto per un’altra azienda con un mezzo non proprio dell’impresa agricola. Inoltre tutta la strumentazione deve essere impiegata in modo prevalente nell’attività di tipo agricolo.

Aumento delle attività connesse -Ad oggi le possibilità di aggiungere attività connesse all’impresa agricola principale sono molto più numerose rispetto al passato, e una singola impresa può attuare diverse attività aggiuntive di questo tipo. Si pensi ad esempio ad una azienda agricola che opera producendo e commercializzando prodotti alimentari, e allo stesso tempo garantisce l’accesso tramite agriturismo alla zona agricola.
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