Domanda - Nella legge di Bilancio 2024 non è prevista l’estensione dell’esonero Irpef per coltivatori diretti e Iap (imprenditore agricolo professionale), in essere dal periodo d’imposta 2017. Pertanto gli imprenditori agricoli torneranno a versare le imposte sul reddito catastale dei terreni condotti?
Risposta - La risposta è affermativa. Dal periodo d’imposta 2024 per i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali (Iap) i redditi fondiari derivanti dal reddito agrario e dal reddito dominicale dei terreni condotti torneranno a concorrere alla determinazione della base imponibile. Tale situazione, che doveva essere quella “normale” in realtà, non era più tale dal periodo d’imposta 2017.
Infatti, l’articolo 1, comma 44 L. 11.12.2016, n. 232 (legge di Bilancio per il 2017) aveva previsto che: “per gli anni 2017, 2018 e 2019, i redditi dominicali e agrari non concorrono alla formazione della base imponibile ai fini dell'imposta sul reddito delle persone fisiche dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali di cui all'articolo 1 del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 99, iscritti nella previdenza agricola”.
Per il periodo d’imposta 2023 e quindi per le dichiarazioni che si andranno a redigere nella prossima primavera, sarà ancora necessario barrare l’apposita casella del quadro A del modello Redditi per poter fare sì che i redditi dominicali ed agrari, comunque indicati, non concorrano alla determinazione della base imponibile; tale possibilità non sarà più prevista nelle dichiarazioni dei redditi per il 2024. Allo stesso modo cambieranno anche, per il periodo d’imposta 2024, i prospetti di riparto delle società semplici agricole dove veniva indicata la quota di reddito catastale, quella imponibile e quella non imponibile considerato che la società semplice può avere soci non coltivatori diretti o Iap che dichiaravano il reddito fondiario e soci coltivatori diretti o Iap che invece erano esonerati.
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