13 aprile 2023

Aggiornato il “Piano nazionale emersione lavoro sommerso”

Azioni per l’impiego regolare di lavoratori stranieri in agricoltura: alloggi dignitosi e formazione

Autore: Redazine Fiscal Focus
Poggia su due gambe il piano di azione per favorire l’impiego regolare degli stranieri in agricoltura: un alloggio dignitoso e la formazione e l’ informazione degli operatori dei servizi all’impiego, al fine di superare le criticità legate all’intermediazione della domanda e offerta i lavoro nel settore agricolo (tra cui il caporalato). Questo è il perimetro in cui si muove il Dm 06/04/2023 n. 58 con il quale il Ministero del Lavoro ha aggiornato il “Piano Nazionale emersione lavoro sommerso 2022-2025” e la relativa tabella di marcia, insistendo sulle sinergie con il Piano triennale di contrasto allo sfruttamento e al caporalato in agricoltura.

Aggiornamento del piano - Il piano anti-sommerso 2023-2025 adottato con il decreto 19/12/2022 n. 221, è stato modificato dal Dm n. 58/2023 e la principale novità è l’introduzione del nuovo fine, alla nuova lettera: «E) misure per favorire l’impiego regolare dei lavoratori stranieri in agricoltura attraverso il contrasto agli insediamenti abusivi e la promozione di azioni di politica attiva». Per realizzare il nuovo obiettivo prevede, inoltre, che il piano nazionale operi in «sinergia con il piano triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato».

Linee guida per l’operatività su tutto il territorio nazionale degli standard abitativi minimi previsti dalla normativa –La linea prioritaria 5 del Piano di contrasto al caporalato mira al superamento degli insediamenti spontanei attraverso soluzioni alloggiative che permettano condizioni di vita dignitose per i lavoratori agricoli. Questa linea prioritaria ha come presupposto il coinvolgimento delle amministrazioni locali, le quali saranno impegnate nella pianificazione di soluzioni alloggiative dignitose in collaborazione con altri attori che operano a livello territoriale, tra cui i rappresentanti delle Parti sociali. Esse sono rivolte alle realtà territoriali locali su cui insistono fenomeni di insediamenti abusivi a cui intendono fornire uno strumento operativo che mira a standardizzare gli interventi nelle aree di interesse. Rispetto ai tempi, il decreto n. 58/2023 prevede che entro il secondo trimestre 2023 sia costituito apposito gruppo di lavoro per elaborare le linee guida, da presentare nel terzo trimestre 2023. L’approvazione definitiva e la pubblicazione, invece, avverranno nel primo trimestre 2024.

Azioni di promozione di percorsi di impiego regolare di lavoratori stranieri in agricoltura da realizzarsi anche mediante specifiche azioni di politica attiva - L’elaborazione di una strategia complessiva di contrasto al lavoro sommerso impone di realizzare azioni volte a favorire percorsi di impiego regolare di lavoratori stranieri per il settore agricolo, anche attraverso specifiche azioni di politica attiva. Lavoratrici e lavoratori migranti, d’altra parte, risultano maggiormente esposti al rischio di irregolarità e sfruttamento. In tale prospettiva, la previsione di interventi di politica attiva risulta pertanto strumentale anche alla razionalizzazione e al miglioramento dell’intermediazione della domanda e offerta di lavoro nel settore agricolo. Dunque, l’obiettivo delle azioni poste in relazione alle politiche attive è quello di realizzare attività informative e formative strumentali al rafforzamento delle competenze dei responsabili e degli operatori dei CPI (centri per l’impiego), nonché degli operatori di altri servizi pubblici e privati competenti negli ambiti della prevenzione, vigilanza e contrasto del lavoro irregolare, con specifico riguardo al settore agricolo. Le attività di formazione, infatti, intendono rafforzare le competenze degli operatori negli ambiti considerati a rischio, ponendo particolare attenzione alla opportunità di promuovere servizi di intermediazione maggiormente efficaci e trasparenti. Sul punto, il Piano (linea d’azione: azioni connesse alle politiche attive) prevede la realizzazione di un corso specialistico su “i servizi per l’impiego e il contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura”, che costituisce una coerente declinazione dell’azione prioritaria n. 4 del Piano triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato, dedicata alla “Pianificazione dei flussi di manodopera e il miglioramento dell’efficacia, della trasparenza e della gamma dei servizi per l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro agricolo”.

Approccio multi-agenzia - Per assicurare una sinergia proficua tra gli interventi che declinano direttamente le azioni prioritarie del Piano di contrasto al caporalato e le azioni previste dal Piano nazionale di contrasto al lavoro sommerso, è necessario rafforzare e valorizzare l’approccio multi-agenzia adottato fino a questo momento.

In particolare, si prevede di assicurare la partecipazione di referenti del Comitato di contrasto al lavoro sommerso all’interno dei Gruppi di lavoro del Tavolo di contrasto al caporalato, che si terranno con cadenza almeno trimestrale.

Il lavoro svolto confluirà nella relazione annuale al Parlamento sullo stato di attuazione del Piano nazionale di contrasto al caporalato, da predisporre entro la fine del 2023, alla cui stesura parteciperanno i referenti del Piano nazionale di contrasto al lavoro sommerso.
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