12 luglio 2023

Avvio del Rentri: registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti

Mantenute le semplificazioni a favore delle imprese agricole

Autore: Cinzia De Stefanis
Il 15 giugno è entrato in vigore il nuovo Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti (Rentri) ma per le imprese agricole rimane in vigore la possibilità di delegare le associazioni imprenditoriali o i circuiti organizzati di raccolta per la gestione degli adempimenti, legati ai rifiuti nonché le diverse esenzioni se la movimentazione è saltuaria e occasionale o se è finalizzata a raggiungere la cooperativa o il consorzio di cui si è soci. E’ con Il decreto 4 aprile 2023 n. 59 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 31 maggio scorso) che viene regolamentato il nuovo registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti.

Le imprese agricole possono, inoltre, adempiere alla tenuta dei registri conservando i FIR (formulario identificazione rifiuti) o i documenti di conferimento rilasciati dal gestore del circuito organizzato di raccolta. Per quanto riguarda la dichiarazione annuale Mud, per le imprese che conferiscono al circuito organizzato di raccolta o al servizio pubblico competente per territorio, sarà tale soggetto e non l’impresa agricola, a farsi carico della comunicazione limitatamente alle quantità che gli sono state conferite dall’azienda.

Disciplina -Il regolamento disciplina l'organizzazione ed il funzionamento del sistema di tracciabilità, definendo, tra le altre cose:
  • i modelli ed i formati relativi al registro cronologico di carico e scarico dei rifiuti ed al formulario di identificazione di rifiuti con l'indicazione delle modalità di compilazione, vidimazione e tenuta degli stessi;
  • le modalità di iscrizione al Rentri e i relativi adempimenti, da parte dei soggetti obbligati ovvero di coloro che intendano volontariamente aderirvi;
  • il funzionamento del Rentri, ivi incluse le modalità di trasmissione dei dati relativi al registro e al formulario.
Periodo tarnsitorio -È previsto un periodo transitorio per l’iscrizione al Rentri e per l’adeguamento alla disciplina introdotta dal regolamento, in un arco temporale che va dai 18 ai 30 mesi dall’entrata in vigore del regolamento, a seconda della tipologia e delle dimensioni delle imprese e degli enti obbligati.

Le modalità operative del Rentri – Come ad esempio quelle per la trasmissione dei dati al Rentri ed il suo funzionamento e per la compilazione dei modelli– saranno definite dalla Direzione generale competente del Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica, sentito l'Albo nazionale gestori, con uno o più decreti direttoriali da emanarsi entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore.

Vecchie scritture -Segnaliamo che si andrà ancora avanti con le vecchie scritture (registro e formulario) fino al 15 dicembre 2024. Il Rentri appare molto diverso dal Sistri, se non altro per i ridotti costi dei diritti di segreteria e dei contributi annuali e per la valorizzazione del ruolo dell’Albo gestori.

Modello di gestione digitale - Il Rentri prevede un modello di gestione digitale che consente alle imprese di adempiere agli obblighi di tracciabilità previsti per i rifiuti dal Dlgs 152/2006 (Codice ambientale). L’architettura è semplice: un registro centrale dove sono raccolti i dati provenienti dai registri di carico e scarico e dai formulari, tenuti in modalità digitale e trasmessi dai soggetti destinatari dell’obbligo. Il Rentri è gestito dal ministero dell’Ambiente e utilizza la piattaforma telematica dell’Albo gestori, interconnessa con la rete delle Camere di commercio, e presenta due sezioni:
  • anagrafica degli iscritti (contiene anche le autorizzazioni);
  • tracciabilità (contiene i dati di registri e formulari).
Prime iscrizioni -Le prime iscrizioni sono riservate esclusivamente ai produttori iniziali di rifiuti speciali, sia pericolosi che non pericolosi, che occupano più di 50 dipendenti e inizieranno soltanto a partire da dicembre 2024. L’iscrizione degli altri soggetti obbligati è prevista in date successive.

Confagricoltura ha chiesto la piena interoperabilità tra i sistemi di gestione aziendali e il nuovo sistema informatico e che tutte le attuali semplificazioni presenti per la gestione dei propri rifiuti da parte delle imprese agricole venissero mantenute.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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