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La Banca centrale europea ha annunciato oggi giovedì 5 giugno un altro taglio dei tassi di interesse di 25 punti base su tutte le sue principali operazioni. Dall'11 giugno 2025, scatteranno i nuovi importi.
La decisione è arrivata al termine del consiglio direttivo della BCE. In conferenza stampa, la Presidente Christine Lagarde ha spiegato che “con questo taglio ci stiamo avvicinando alla fine di un ciclo avviato in risposta a shock complessi come il Covid, la guerra in Ucraina e la crisi energetica. Ora siamo in una fase nuova, con condizioni e attori diversi”.
Dopo aver tagliato i tassi ben quattro volte nel 2024, dall'11 giugno 2025, ecco come cambieranno ancora:
La riduzione dei tassi decisa dalla BCE porta un piccolo ma concreto risparmio per chi ha un mutuo a tasso variabile. Secondo le stime del Codacons, le famiglie potranno vedere le rate alleggerite, indicativamente secondo questo schema:
Intanto, la Banca Centrale Europea prevede che l’economia dell’Eurozona crescerà dello 0,9% nel 2025, dell’1,1% nel 2026 e dell’1,3% nel 2027. È quanto emerge dalle ultime stime pubblicate dagli esperti dell’istituto con sede a Francoforte.
La crescita è modesta, ma stabile. Secondo la Banca centrale europea, l’andamento positivo registrato nel primo trimestre del 2025 ha compensato previsioni più deboli per il resto dell’anno. La crescita sarà dunque contenuta, ma comunque stabile nei prossimi tre anni.
Ma a preoccupare sono i dazidi Trump e le tensioni globali, che irridiscono l’Eurotower. L’eventuale aumento dei dazi doganali, dopo quello scattaro il 4 giugno su acciacio e alluminio, potrebbe rallentare gli investimenti delle imprese e frenare le esportazioni, soprattutto nel breve termine. In questo scenario, anche l’inflazione potrebbe risultare più bassa rispetto alle previsioni attuali.
A sostenere l’economia europea, secondo la BCE, ci penseranno altri elementi, come l’aumento della spesa pubblica in settori chiave come difesa e infrastrutture, la tenuta del mercato del lavoro, il graduale aumento dei redditi reali delle famiglie e le condizioni di finanziamento più favorevoli. Tutti fattori che potrebbero rafforzare la capacità dell’Eurozona di resistere agli shock esterni.
Se i dazi calano, la crescita può superare le attese. Se invece nei prossimi mesi si verificherà una distensione sul fronte commerciale, con una riduzione delle tensioni e dei dazi, le prospettive potrebbero migliorare e la crescita risultare superiore alle previsioni di base.