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Dalla lettura di una recentissima ordinanza della Corte di Cassazione, emerge che le operazioni sul conto corrente cointestato (nella specie, con soggetto convivente more uxorio), possono essere riferite dal Fisco all’attività d’impresa, con recupero a tassazione delle maggiori imposte ritenute dovute, se l’imprenditore non dimostra che le singole movimentazioni non si riferiscono a operazioni imponibili.
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