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La Corte di cassazione ha affermato che integra il delitto di cui all'art. 2 del D.lgs. 10 marzo 2000, n. 74, la condotta di chi, agendo quale "autore mediato", onde evadere le imposte, predisponga fatture o altri documenti per operazioni inesistenti che traggano in errore il soggetto tenuto alla presentazione della dichiarazione fiscale, inducendolo a inserire, in quest'ultima, elementi passivi fittizi.
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