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Il Fisco può ricostruire con metodo induttivo i redditi derivanti dal commercio on-line e contestare “ricavi in nero”, sulla base dei soli dati contabili, diversi da quelli riportati nel bilancio ufficiale, estrapolati da un file contenuto nel PC dell’imprenditore, in quali hanno valore di prova presuntiva a meno della dimostrazione del contrario. È quanto emerge dalla lettura di una recente ordinanza della Corte di Cassazione.
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