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Se il soggetto sottoposto a verifica è una società di capitali a ristretta base, è molto probabile che debbano ascriversi alla stessa società le movimentazioni sui conti bancari dei soci e perfino dei loro familiari. Pertanto, è legittimo l’accertamento di maggior reddito fondato sulle movimentazioni bancarie degli amministratori della società e dei loro familiari, salvo che questi soggetti non alleghino specifiche e analitiche dimostrazioni atte a smentire la presunzione utilizzata dal Fisco.
È quanto si ricava leggendo la sentenza n. 12276/15 della Sezione Tributaria della Cassazione, che ha accolto un ricorso proposto dall’Agenzia delle Entrate.
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