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L’articolo 6 del DM 17 giugno 2014 ha stabilito che le fatture soggette all’imposta di bollo debbano recare, nel tracciato XML, la valorizzazione “SI” nel campo “Bollo virtuale” e che il relativo importo venga versato periodicamente tramite modello F24.
In un secondo momento, al fine di agevolare il corretto assolvimento di questo adempimento, l’articolo 12-novies del decreto-legge n. 34/2019, come modificato dal DM 4 dicembre 2020, ha previsto che l’Agenzia delle entrate metta a disposizione dei contribuenti e dei loro intermediari delegati, all’interno del portale “Fatture e corrispettivi”,” due elenchi: l’Elenco A, contenente i dati delle fatture elettroniche già contrassegnate con il bollo virtuale, e l’Elenco B, che integra le fatture per le quali l’imposta risulta dovuta ma non è stata indicata.
In questo modo i titolari di partita IVA e i loro intermediari possono controllare in autonomia se le loro fatture sono state correttamente assoggettate a bollo; ove trovino omissioni, hanno la possibilità di confermare la liquidazione calcolata dall’Agenzia delle Entrate e procedere al versamento, oppure di escludere dall’integrazione quelle fatture che non dovrebbero scontare l’imposta, fornendo poi le motivazioni necessarie in sede di eventuale controllo.
(prezzi IVA esclusa)