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I cittadini dell'Unione europea hanno diritto a circolare e soggiornare liberamente nel territorio nazionale italiano e possono svolgere ogni tipo di attività, sia autonoma che subordinata, alle stesse condizioni dei cittadini italiani.
Pertanto, il datore di lavoro che intende instaurare un rapporto di lavoro subordinato, a tempo determinato o indeterminato, stagionale o domestico con un lavoratore comunitario, anche proveniente da uno dei paesi di nuova adesione all'Unione europea, deve seguire gli ordinari adempimenti previsti per l'assunzione di un cittadino italiano. Ma quali sono i diritti, i limiti e le regole stabiliti dalla legge in relazione a questi lavoratori?
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