25 novembre 2011

Artigianato e disoccupazione, un incontro è possibile

Welfare e Italia Lavoro presentano il piano Amva, un progetto formativo volto a rivalutare l’imprenditoria artigiana e a sollevare i tassi di occupazione giovanile.
Autore: Redazione Fiscal Focus

Progetto Amva - L’esigenza di rilanciare il “made in Italy” del settore artigianale e di incrementare i tassi occupazionali attraverso progetti formativi e di orientamento, ha spinto il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ad intraprendere il percorso tracciato dal programma “Amva”, vale a dire Apprendistato e mestieri a vocazione artigianale. Il progetto si estende per la durata di tre anni a partire dal 2011 e verrà realizzato da Italia Lavoro. L’idea ha preso spunto dalla richiesta avanzata nel corso del 2010 dalle aziende artigiane in merito a personale tecnico qualificato, richieste che sono state solo parzialmente soddisfatte con il reclutamento di 126.000 unità lavorative tra diplomati tecnici e professionali, a fronte di un’esigenza pari a 236.000 unità. A ben vedere, ciò equivale a una mancata copertura di 110.000 posti di lavoro e per la sfera dell’artigianato, dedita all’innovazione tecnica nonostante il legame con la tradizione, si è trattato di un ingente vuoto di competenze e potenziale produttivo. Pertanto, il progetto Amva mira a rispondere a siffatta necessità formando in maniera competente e adeguata 16.000 potenziali tecnici compresi tra i 15 e i 29 anni.

Obiettivi e criteri - Ma, nel concreto, come avverrà l’attività formativa dei giovani beneficiari del programma? E quale ruolo avranno le piccole e medie aziende artigiane? Ebbene, Italia Lavoro spiega che tra le imprese sull’orlo dell’estinzione disseminate lungo l’intera Penisola, ne verrà selezionata una per ogni provincia e quella diverrà la “scuola di mestiere” del territorio, presso la quale si svolgeranno per ben 18 mesi degli specifici incontri di formazione al fine di fornire competenze tecniche e professionali ai giovani disoccupati. Il lavoro di monitoraggio relativo alle operazioni svolte nell’arco dei 18 mesi verrà retribuito con un contributo di 250 euro mensili, da erogare alle aziende ospitanti. Le “classi” provinciali saranno composte da circa trenta ragazzi, al migliore dei quali a fine corso verrà assegnata una borsa di studio di 500 euro mensili. Oltre a ciò, Italia Lavoro ha previsto la possibilità di proporre agevolazioni anche per quei giovani disoccupati che vogliano intraprendere un’attività artigianale autonoma, per 500 dei quali saranno disposti incentivi di 10.000 euro. Un piano di aiuti sarà anche garantito alle imprese partecipanti, ma solo nell’eventualità in cui queste decidessero di utilizzare l’apprendistato come modalità contrattuale volta ad assumere giovani disoccupati. Per tali imprese di piccola e media levatura, il piano Amva ha programmato l’erogazione di 5.500 euro per ogni unità lavorativa ingaggiata con contratto di apprendistato di apprendistato per la qualifica professionale a tempo pieno e un contributo di 4.700 euro per ogni giovane assunto con contratto di apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere a tempo pieno.

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