I furbetti che ricevono prestazioni sociali agevolate non dovute saranno ben presto messi con le spalle al muro. L’INPS, infatti, ha dato il via libera ai controlli di quelle prestazioni sociali vincolate all’ISEE. A tal fine, l’Istituto previdenziale si servirà della “
Banca dati prestazioni agevolate” (in breve BDPSA), che contiene tutti i dati relativi a enti erogatori e beneficiari delle prestazioni ISEE, tipologia di prestazioni, caratteristiche e valore economico. Nell’archivio, in particolare, affluiranno tutte le prestazioni sociali messe a disposizione da Comuni ed altri enti erogatori.
La consultazione è riservata, oltre all’INPS, anche all’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza.
A darne notizia è stato l’INPS con il messaggio n. 2568/2015.
Casellario assistenza – La “Banca dati prestazioni sociali agevolate” trae origine dal D.L. n. 78/2010, convertito nella L. n. 122/2010, che prevedeva l’istituzione presso l’INPS del
Casellario dell’assistenza, il quale aveva il compito principale di raccogliere l’anagrafe generale delle prestazioni sociali e dei beneficiari delle stesse. Le prestazioni interessate sono quelle erogate dalle amministrazioni centrali dello Stato, dagli enti locali e dagli altri enti gestori di forme di previdenza e assistenza obbligatorie.
La messa in moto del meccanismo era subordinata all’emanazione di un apposito Decreto Interministeriale, che aveva il compito di disciplinare le modalità di attuazione del Casellario.
La disposizione, purtroppo, è rimasta inattuata per circa tre anni, fino all’8 marzo 2013, data durante la quale sono state adottate con D.M. le “
modalità di rafforzamento del sistema dei controlli dell’ISEE”, quale prima sezione del Casellario dell’assistenza. Mentre le caratteristiche sono state definite solo a metà dicembre del 2014 (Decreto n. 206 del 16 dicembre 2014), con entrata in vigore prevista per il 25 marzo 2015.
La Banca dati, in particolare, è costituita dalle seguenti componenti:
• Banca dati delle prestazioni sociali agevolate (BDPSA), condizionate all’ISEE;
• Banca dati delle prestazioni sociali;
• Banca dati delle valutazioni multidimensionali, se l’erogazione della prestazione sociale prevede anche la presa in carico da parte del servizio sociale professionale.
Per realizzare una base conoscitiva tale da consentire una migliore gestione della rete dell’assistenza sociale, dei servizi e delle risorse, le amministrazioni e i soggetti interessati dovranno trasmettere in maniera telematica all’INPS i dati e le informazioni presenti nei propri archivi e banche dati.
Ma quali sono le informazioni contenute nella Banca dati? Ebbene, l’archivio accoglie informazioni relative a:
• dati identificativi dell’Ente erogatore delle prestazioni;
• dati identificativi del beneficiario;
• prestazioni sociali agevolate;
• informazioni relative alle caratteristiche e al valore economico delle prestazioni sociali agevolate;
• informazioni relative al valore sintetico dell’ISEE, dell’ISR e dell’ISP, nonché al numero dei componenti del nucleo familiare e relativa classe di età, estratte dal Sistema informativo dell’ISEE.
Come accennato in premessa, possono accedervi:
• gli Enti erogatori di Prestazioni Sociali Agevolate, che dovranno contribuire al popolamento della Base Dati e che alla stessa potranno accedere per ottenere informazioni di propria pertinenza;
• l’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza che potranno accedere per finalità di controllo.
Giro di vite – Infine, per rafforzare l’attività di controllo l’INPS ha previsto un collegamento tra la Banca dati PSA, il Sistema Informativo ISEE e l’Anagrafe tributaria che, successivamente al calcolo dell’ISEE, consente di far emergere quei soggetti che, in ragione del maggior reddito accertato in via definitiva, non avrebbero potuto fruire o avrebbero fruito in misura inferiore delle prestazioni sociali agevolate.