21 maggio 2012

Congelate le pensioni per terroristi e mafiosi

È stato approvato in commissione al Senato un emendamento al D.D.L. lavoro proposto dalla Lega Nord
Autore: Redazione Fiscal Focus

Premessa –Perché prima ne avevano diritto? Purtroppo sì, almeno fino ad oggi. Ma la storia per fortuna è destinata a cambiare e, almeno per una volta, nel verso giusto. Mentre l’intero Paese si prepara a commemorare gli eroi della nostra nazione, Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, il Parlamento è pronto a compiere un passo decisivo e per certi versi storico. Infatti, i condannati per reati di terrorismo, eversione, strage e associazioni di tipo mafioso possono dire addio all’indennità di disoccupazione, assegni sociali, pensione sociale e pensione per gli invalidi civili. Ciò è quanto prevede un emendamento all’art. 36 del D.D.L. sulla riforma del lavoro, presentato dalla Lega Nord e approvato dalla Commissione Lavoro del Senato. "Sono felice che l'emendamento della Lega sia stato approvato in Senato", afferma Massimiliano Fedriga (Lega Nord), autore della proposta di legge. "È un segnale di giustizia sociale che mette fine a uno scandalo", conclude il deputato del Carroccio.

La revoca – Dunque, l’emendamento presentato dai senatori leghisti, Sandro Mazzatorta, Angela Maraventano e Roberto Mura, prevede che i sussidi vengano revocati nel momento in cui il diritto al trattamento derivi da un “rapporto di lavoro fittizio a copertura di attività illecite”. Inoltre, in caso di “sentenza di condanna” per i suddetti reati “il giudice disponga la sanzione accessoria della revoca” dell'indennità di disoccupazione, dell'assegno sociale, della pensione sociale e della pensione per gli invalidi civili. A tal proposito, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della legge, il ministro della Giustizia, d'intesa con il ministro del Lavoro, “trasmette agli enti titolari dei relativi rapporti l'elenco dei soggetti già condannati con sentenza passata in giudicato”. Solo allora la revoca diventerà operativa e non avrà effetti retroattivi.

Dopo la condanna –Tuttavia,una volta scontata la pena, la persona condannata può chiedere di accedere nuovamente alle prestazioni. ''I condannati - si legge nell'emendamento - possono beneficiare, una volta che la pena sia stata completamente eseguita e previa presentazione di apposita domanda, delle prestazioni previste dalla normativa vigente in materia, nel caso in cui ne ricorrano i presupposti''.

L’impiego delle risorse –Le risorse che arriveranno eventualmente dall’applicazione di questa misura andranno ad arricchire il Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso e agli interventi in favore delle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata.

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