16 giugno 2015

Durc irregolari. Nodo ancora irrisolto

I CdL chiedono chiarimenti sui termini di gestione delle pratiche da parte dell’INPS

Autore: Redazione Fiscal Focus
A seguito della risposta del numero uno dell’INPS, Tito Boeri, nella quale si affermava la volontà di organizzare un incontro con i CdL per risolvere la spinosa questione dei preavvisi di irregolarità del Durc giunti sulla Pec dei professionisti, la presidente del CNO dei Consulenti del Lavoro ha inviato un’ulteriore missiva inquadrando i problemi ancora a oggi sussistenti. Infatti, benché i CdL accolgano con soddisfazione la proroga dei 30gg per regolarizzare la posizione contributiva, garantendo comunque una gestione più serena delle pratiche, viene sottolineato come alle aziende vengono assegnati termini perentori per adempiere mentre l'INPS non è interessato da alcuna scadenza entro la quale chiudere definitivamente le pratiche. Situazione, questa, che si verifica sia in caso di una semplice reiterazione di pratiche già definite, almeno per l'azienda e i loro consulenti, che di richieste di chiarimenti per definire con esattezza il quantum da pagare per la regolarizzazione.

In tutto ciò non aiuta sicuramente il fatto che le Sedi provinciali INPS – dirette responsabili della conclusione del procedimento – sono da tre anni interessate da un processo di reingegnerizzazione e di riorganizzazione, e che solo da qualche settimana avrebbero a disposizione il funzionamento completo delle procedure. Ma che hanno pur sempre ancora tre anni di arretrati da recuperare. Quindi, secondo i CdL è assolutamente necessario fissare un termine di risposta motivata da parte delle sedi per ogni contatto avviato, in quanto l’attuale stato dei fatti è inaccettabile per la categoria.

La proroga - Nelle scorse settimane sono giunte migliaia di note di rettifica sulla Pec dei Consulenti del Lavoro e Dottori Commercialisti che assistono aziende beneficiarie di agevolazioni normative e contributive senza essere in possesso di un Durc regolare. L’attività di verifica, in particolare, ha interessato tutte le matricole aziendali che risultano attive nel mese di maggio 2015 e che presentino situazioni di irregolarità (semaforo rosso) accertate a partire da gennaio 2008 e tuttora sussistenti.

Il datore di lavoro che riceverà la nota di rettifica avrà a disposizione 15gg di tempo per porre in essere tutte le attività necessarie a ripristinare la regolarità aziendale. In caso di mancata regolarizzazione, le imprese sono chiamate a restituire tutti i benefici fruiti maggiorati di sanzioni. Tale termine, però, come accennato in precedenza è stato differito di ulteriori 30gg, accogliendo così una delle richieste avanzate dai CdL all’Istituto previdenziale.

Dubbi CdL - Tuttavia, forti sono i dubbi dei CdL sulle conseguenze che scaturiranno al termine dei 45gg (15 + 30 di proroga), in quanto non è ben chiaro quale sarà il giorno in cui la sede territoriale competente gestirà le comunicazioni, riconfermando la regolarità dell’azienda. È quindi necessario fissare un termine di risposta motivata da parte delle sedi per ogni contatto. Nelle more della risposta, la procedura del Durc interno dovrà essere sospesa.

Se così non dovesse avvenire, potremmo trovarci nell’imbarazzante situazione in cui l’azienda nulla deve all’Istituto perché ha provveduto a dare seguito ad ogni richiesta pervenuta ma che le venga egualmente negata la regolarità per il rilascio del DURC. E ciò a causa di una mancata e tempestiva gestione da parte delle sedi INPS della pratica trasmessa dal Consulente o dall’azienda stessa.
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