Premessa – Scegliere un fondo pensione conviene. Infatti, le prestazioni dei fondi pensione godono di un trattamento fiscale vantaggioso rispetto alle rendite derivanti da altri strumenti finanziari. Ciò deriva dal fatto che in fase di versamento, gli aderenti non pagano l'Irpef sui contributi destinati al fondo pensione complementare. Per esempio, nel caso di un lavoratore dipendente, i contributi possono essere dedotti dal reddito imponibile entro un tetto massimo di 5.164,57 euro l'anno; mentre per gli autonomi e i liberi professionisti aderenti alle rispettive Casse nazionali private, i contributi vanno dedotti dal reddito complessivo. Ne deriva, quindi, che i lavoratori non dipendenti devono indicare l'importo degli oneri previdenziali nel modello Unico persone fisiche al momento della dichiarazione dei redditi.
I vantaggi - Se prendiamo come riferimento un lavoratore che destina al fondo pensionistico 1.000 euro di contributi ed è tassato con aliquota Irpef del 23%, il risparmio sarà pari a 230 euro (23% di 1.000). Quindi, i 1.000 euro di contributi costeranno al lavoratore soltanto 770 euro. A tal proposito, si rammenta che la deduzione è sempre possibile, a prescindere da chi effettua il versamento e sia che si tratti di contributi dovuti in base agli accordi collettivi aziendali o di contributi volontari (anche se corrisposti dopo il raggiungimento dell'età pensionabile). Un’ulteriore agevolazione è prevista per tutti i cittadini che abbiano iniziato il loro primo lavoro dopo il 1° gennaio 2007. Infatti, dopo i primi cinque anni di adesione ai fondi pensione complementari, e per i vent'anni successivi (sino al 25° anno), questi lavoratori possono dedurre contributi anche al di sopra del normale tetto massimo. In tal caso, la deduzione spettante è pari all'importo ordinario di 5.164,57 euro, incrementato di una cifra pari alla differenza positiva tra 25.822,85 euro e i contributi effettivamente versati nei primi cinque anni di iscrizione al fondo. I contributi così dedotti non possono superare un nuovo, più alto, tetto di 7.746,86 euro.
L’accumulo - Per quanto riguarda la fase di accumulo, i rendimenti netti delle linee di gestione dei fondi pensione sono tassati con imposta sostitutiva dell'11%, ridotta rispetto al normale 20% applicato ad altre tipologie di rendite finanziarie. I fondi che investono in beni immobili, inoltre, sono soggetti a un'imposta sostitutiva pari allo 0,5% del patrimonio relativo agli immobili stessi. Anche le prestazioni dei fondi pensione, infine, sono sottoposte a tassazione, che vengano erogate sotto forma di rendita o di capitale (entro il 50% del montante finale accumulato). L'aliquota è del 15% e viene ridotta dello 0,30% per ogni anno oltre il quindicesimo di partecipazione al fondo o al Pip, fino a un minimo del 9%. Questa stessa regola si applica anche alle anticipazioni richieste per spese sanitarie e al riscatto parziale o totale per disoccupazione, invalidità o morte dell'aderente; mentre gli anticipi per acquisto prima casa e i riscatti per ulteriori esigenze sono tassati al 23%.
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