30 dicembre 2013

Gestione separata INPS

Autore: Redazione Fiscal Focus
Tra i molteplici interventi della Legge di stabilità 2014 non possono essere dimenticate le nuove aliquote previste per la gestione separata INPS.
Se da un lato i professionisti titolari di partita iva vengono agevolati con un blocco degli aumenti per l’anno 2014, i pensionati e i soggetti già iscritti ad altre forme di previdenza complementare si troveranno, per l’anno a venire, davanti ad un ulteriore aumento, il quale va a sommarsi a quello già disposto con la Riforma Fornero.
Nessuna modifica è stata invece prevista per la gestione artigiani e commercianti.

I professionisti titolari di partita IVA
- I professionisti titolari di partita iva vengono sottratti agli aumenti previsti dalla Legge 28 giugno 2012, n. 92 (c.d. Riforma Fornero), con la quale erano state fissate aliquote crescenti negli anni, pari al 27 per cento per l'anno 2012 e per l'anno 2013, al 28 per cento per l'anno 2014, al 30 per cento per l'anno 2015, al 31 per cento per l'anno 2016, al 32 per cento per l'anno 2017 e al 33 per cento a decorrere dall'anno 2018.

Come noto sono tenuti ad iscriversi alla gestione separata INPS tutti coloro che percepiscono le seguenti tipologie di redditi:
- Redditi derivanti dall’esercizio abituale e professionale di un’attività di lavoro autonomo per la quale non è stata prevista una specifica cassa previdenziale. Si tratta di tutti i professionisti senza Albo, degli iscritti ad Albi per i quali non è prevista una Cassa di previdenza o, infine, dei professionisti iscritti ad Albi per i quali è prevista la Cassa di previdenza ma risultano essere esonerati dalla stessa;
- Redditi derivanti dai rapporti di collaborazione a progetto o di collaborazione coordinata e continuativa, nonché i redditi derivanti da rapporti di lavoro autonomo occasionale che superano la soglia dei 5.000 euro;
- Redditi derivanti da attività di vendita a domicilio ex art. 36, L. 426/71;
- Redditi derivanti da altre specifiche attività che sono state ricondotte a questa forma previdenziale. Si pensi, a tal proposito, agli assegni di ricerca, alle borse per dottorati di ricerca, ai redditi percepiti dagli amministratori locali, agli associati in partecipazione e ai prestatori di lavoro occasionale accessorio.
Finora, per tutte le categorie reddituali di cui sopra erano previste identiche regole di applicazione di aliquote e massimale.
Con la Legge di stabilità invece, la loro strada si divide, e se per alcuni continuano ad essere applicabili le vecchie aliquote, gli altri sono costretti ad andare incontro ai previsti aumenti.

Il recente intervento legislativo ha infatti previsto che “per l’anno 2014, per i lavoratori autonomi, titolari di posizione fiscale ai fini dell’imposta sul valore aggiunto, iscritti alla gestione separata di cui all’articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335, che non risultino iscritti ad altre gestioni di previdenza obbligatoria né pensionati, l’aliquota contributiva, di cui all’articolo 1, comma 79, della legge 24 dicembre 2007, n. 247, è del 27 per cento.”
Viene pertanto momentaneamente “congelato” l’aumento previsto dalla Riforma Fornero, e a beneficiare del blocco dell’aliquota saranno solo i professionisti, in quanto ritenuti più penalizzati dall’eventuale aumento.
Non si deve infatti dimenticare che, mentre per i parasubordinati, i contributi previdenziali risultano essere a carico per i 2/3 del committente e solo per 1/3 a carico del collaboratore, nel caso dei professionisti titolari di partita iva tutti i contributi sono a carico dello stesso, e in un periodo di crisi economica come quello attuale, un aumento di tale portata inciderebbe in misura forte sui redditi netti percepiti dagli stessi.

Sebbene la nuova previsione introdotta dalla Legge di stabilità rappresenti un sicuro passo avanti, non si deve però dimenticare che per gli anni successivi sono previsti dalla Legge Fornero ulteriori aumenti, i quali dovrebbero portare l’aliquota al 30% nel 2015.
Un intervento di anno in anno, teso semplicemente a bloccare gli aumenti, non rappresenta quindi la risposta che i professionisti si aspettano: si rende infatti necessario rivedere l’intero sistema della Gestione separata .

I pensionati e gli iscritti ad altre forme di previdenza - Per questi ultimi la Riforma Fornero aveva già previsto un graduale aumento dell’aliquota, la quale sarebbe passata dal 18 per cento per l'anno 2012, al 20 per cento per l'anno 2013, per poi essere portata al 21 per cento per l'anno 2014, al 22 per cento per l'anno 2015 e al 24 per cento a decorrere dall'anno 2016.
La Legge di stabilità interviene sugli aumenti previsti, incrementandoli.

Viene infatti disposto un aumento dell’aliquota al 22 per cento per l’anno 2014 (+1% rispetto agli aumenti previsti), e al 23,5 per cento per l’anno 2015 (+1,5% rispetto agli aumenti previsti).
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