Rimani aggiornato!
Iscriviti gratuitamente alla nostra newsletter, e ricevi quotidianamente le notizie che la redazione ha preparato per te.
Premessa – Posticipata a fine ottobre l’approvazione del D.M. che prevede l’incremento dei requisiti minimi di accesso al pensionamento nei confronti dei lavoratori iscritti nelle gestioni speciali. L’adeguamento sarebbe dovuto avvenire entro il 30 giugno scorso, data entro cui doveva essere emanato il relativo regolamento di armonizzazione, su proposta del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze. Visto l’esaurirsi del suddetto termine senza alcuna indicazione dei ministeri competenti, è intervenuta la c.d. “spending review” (D.L. 95/2012), dove all’art. 12, c. 88 è stata prevista la proroga dei termini per l’approvazione del decreto al 31 ottobre prossimo.
La riforma Monti-Fornero – Come è noto, la riforma Monti-Fornero (L. n. 214/2011) ha previsto l'incremento dei requisiti minimi di accesso al pensionamento anche nei confronti di quei lavoratori iscritti alle gestioni previdenziali per i quali erano previsti requisiti diversi rispetto a quelli dell'assicurazione generale obbligatoria.
I soggetti interessati - Tra i lavoratori interessati dalla proroga possiamo annoverare coloro che hanno effettuato lavoro di sottosuolo in miniere, cave o torbiere e hanno cessato la loro prestazione lavorativa a seguito della chiusura definitiva di tali attività senza poter raggiungere il diritto a conseguire i benefici previsti per tale categoria (articolo 78, comma 23, della Legge 388/2000). La novità riguarda altresì il personale delle Forze di polizia e delle Forze armate, il personale dei Vigili del fuoco e la relativa dirigenza, nonché i lavoratori iscritti al Fondo speciale istituito presso l'INPS per i dipendenti delle Ferrovie dello Stato (articolo 43, Legge 488/1999).
I requisiti – A tal proposito è utile rammentare la circolare n. 35/2012 dell’INPS, la quale ha precisato che a decorrere dal 2012 i precedenti limiti di età previsti per tali dipendenti, differenziati in relazione all'attività svolta, sono sostituiti dal requisito anagrafico unico di 66 anni per gli uomini e di 62 anni per le donne con la graduale elevazione prevista. Altro aspetto da non trascurare è l’aumento della speranza di vita, che scatterà dal 2013.