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Premessa – A seguito della conversione in legge del decreto per l’occupazione (D.L. n. 76/2013), che ha introdotto nuove misure per incentivare il lavoro, specie quello giovanile, gli esperti della Fondazione Studi C.d.L. fanno il punto sul decreto approvato lo scorso 9 agosto. Questi ultimi ritengono che la legge prevede sì una serie di interventi utili per creare qualche buona occasione di lavoro per i giovani, ma al contempo non risolve certo i problemi strutturali esistenti al momento nel mondo del lavoro. Ciò è in parte giustificato anche delle poche risorse messe a disposizione. Ed è proprio su questo punto che i C.d.L. chiedono una maggiore attenzione, proponendo l’estensione del campo d'azione agli interventi strutturali sui costi pubblici da cui ricavare le ingenti risorse necessarie da investire per interventi sullo sviluppo, magari ad esempio per detassare il reinvestimento degli utili. In sostanza, avere la possibilità di usufruire di assunzioni agevolate lenisce il problema del costo del lavoro; ma quello delle risorse disponibili per garantire il pagamento delle retribuzioni è risolvibile solo con lo sviluppo dell'economia. Ad affermarlo è la Fondazione Studi CdL nella circolare n. 10/2013 che riassume le norme contenute nel decreto.
Incentivi per i giovani – L’agevolazione principe della riforma, sul quale si punta per il rilancio dell’occupazione giovanile, è lo sgravio contributivo per i datori di lavoro che entro il 30 giugno 2015 assumeranno con contratto a tempo indeterminato giovani tra i 18 ed i 29 anni. Questi ultimi per essere assunti dovranno rientrare in una delle seguenti condizioni: privi di impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi; privi di un diploma di scuola media superiore o professionale. L'incentivo, che copre un periodo di 18 mesi, è pari a un terzo della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali, ma non può comunque superare l'importo di 650 euro per ogni lavoratore assunto. Viene inoltre concesso a condizione che le assunzioni comportino un incremento occupazionale netto. Lo sgravio contributivo è previsto anche qualora vi sia una trasformazione con contratto a tempo indeterminato. In tal caso, però il periodo è più breve (12 mesi in luogo dei 18) ed è richiesto che alla trasformazione corrisponda l'assunzione, entro un mese, di un altro lavoratore.
Contratti a termine e Legge Fornero - Per le imprese che non prevedono nuove assunzioni sono comunque previste importanti semplificazioni nella gestione dei contratti di lavoro, a seguito di alcune modifiche alla Legge Fornero. Importanti semplificazioni riguardano soprattutto i contratti a tempo determinato, i contratti intermittenti e i contratti di lavoro a progetto.
Apprendistato e tirocini - Entro il 30 settembre la conferenza Stato-Regioni dovrà adottare le linee guida per disciplinare il contratto d'apprendistato professionalizzante, con l'obiettivo di avere una disciplina uniforme in tutto il Paese. È previsto anche un sostegno ai tirocini curriculari per studenti universitari e tirocini formativi potranno essere svolti, in orario extracurriculare, anche dagli studenti delle classi quarte delle scuole superiori, con priorità per quelli degli istituti tecnici e professionali. I fondi disponibili sono pari a 3 milioni di euro per il 2013 e 7,6 milioni per il 2014. Per il triennio 2013-2015 viene erogata l'indennità di partecipazione ai tirocinanti che effettuino tirocini formativi e di orientamento nelle pubbliche amministrazioni, attraverso un fondo da 2 milioni di euro annui per ciascun anno.
ASpI – Altro importante beneficio in favore dei datori di lavoro è previsto quando questi ultimi, senza esservi tenuti, assumono a tempo pieno e indeterminato lavoratori che fruiscano dell'ASpI. Il beneficio consiste, per ogni mensilità di retribuzione corrisposta al lavoratore, in un contributo mensile pari al 50% dell'indennità mensile residua che sarebbe stata corrisposta al lavoratore.
Aiuti al Mezzogiorno – La nuova riforma reca importanti previsioni anche in merito al finanziamento di interventi nei territori del Mezzogiorno, per l'autoimprenditorialità e l'autoimpiego (con finanziamenti per 80 milioni), nonché per la promozione di progetti relativi all'infrastrutturazione sociale e alla valorizzazione di beni pubblici (fondi per altri 80 milioni di euro), e per borse di tirocinio formativo a favore di giovani residenti e/o domiciliati nel Mezzogiorno di età compresa tra 18 e 29 anni (168 milioni di euro). Viene inoltre estesa la sperimentazione della nuova social card, già prevista per le città di Napoli, Bari, Palermo e Catania, ai restanti territori delle regioni del Mezzogiorno. Ad essere ampliato è anche il periodo di utilizzo del credito d'imposta per nuove assunzioni a tempo indeterminato nel Mezzogiorno (articolo 2 del D.L. 70 del 2011): il credito è utilizzabile entro il 15 maggio 2015, anziché entro il periodo di due anni dalla data di assunzione.