7 maggio 2012

INAIL. Infortuni al ribasso nel 2011

Secondo le stime INAIL, nel 2011 sono stati circa 50mila gli infortuni in meno sul lavoro
Autore: Redazione Fiscal Focus

Premessa – Meno infortuni e meno “morti bianche”. Lo confermano le stime preliminari dell’INAIL, che rimangono sostanzialmente in linea con l’andamento registrato nel quinquennio 2006-2010. In particolare, le denunce pervenute all’Istituto assicuratore fanno registrare una flessione del 6,4%, passando precisamente da 775.669 infortuni del 2010, a 726.000 dell’anno scorso. Anche il fenomeno delle “morti bianche”, seppur in un contesto che rimane grave e drammatico, ha avuto un contenimento parecchio positivo. Infatti, si è passati da 973 a 930 vittime, rimanendo al di sotto della soglia dei mille casi, con un decremento del 4,4%. Lo rende noto l’INPS con un comunicato stampa diffuso il 27 aprile scorso precisando altresì che il miglioramento è stato generale, interessando tutti i comparti dell’economia del Paese.

I settori - Nonostante la flessione degli infortuni accomuni tutti i rami delle attività economiche, esistono, tuttavia, alcuni settori dove la diminuzione è più pronunciata rispetto ad altri comparti. È il caso dell’Industria (-9,9%) accompagnato da un calo occupazionale dello 0,6%, seguita dall’Agricoltura (-6,3%) dove il decremento degli occupati secondo l’Istat è stato dell’1,9%, e dai Servizi (-4,2%) caratterizzato invece da un aumento degli occupati dell’1%. Positivo ancora una volta l’andamento delle Costruzioni (-11%), dovuto anche dalla diminuzione significativa degli occupati (-5,3% rispetto al 2010). Mentre per quel che concerne i casi mortali, la contrazione più alta si segnala nei Servizi (-8,8%), a fronte dell’Industria che si attesta al -2,1%. Leggero aumento invece nell’Agricoltura (+2,7%).

Il territorio – Anche da un punto di vista territoriale gli infortuni hanno avuto un impatto generalizzato. Infatti, al Nord e al Centro la flessione è stata equivalente (-6%), mentre leggermente maggiore è stata la riduzione nel Mezzogiorno (-8,1%). Il Mezzogiorno, tra l’altro, si distingue anche per i casi mortali, con una contrazione molto significativa (-10,2%), mentre il Centro fa registrare un calo del 2,5% e il Nord dell’1,1%.

Uomo-Donna – Infine, particolarmente interessante è porre l’attenzione alla differenza tra i due sessi per quel che riguarda i casi mortali. Premesso che il calo del 4,4% è influenzato esclusivamente dalla componente maschile (da 895 decessi nel 2010 agli 840 del 2011), con un flessione del 6,1%; nelle lavoratrici, viceversa, è stato riscontrato un sensibile aumento dei decessi (+15,4%), passati dai 78 casi del 2010 ai 90 stimati del 2011. Tale aumento è dovuto agli episodi “in itinere” che, per le vittime di sesso femminile, rappresentano d’altronde più della metà del totale.

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