10 giugno 2025

Commercialisti, boom di guadagni nel 2024: +10,1%. Reddito medio di oltre 80mila euro

Nuova edizione del Rapporto annuale Fondazione Nazionale di Ricerca: crescono i nuovi iscritti (+5%), in aumento anche le società tra professionisti (+10,9%) e gli esperti contabili (+7,6%), ma scendono i praticanti (-5,7%)

Autore: Miriam Carraretto

La professione dei Dottori commercialisti e degli Esperti contabili si conferma in salute e in trasformazione, con segnali contrastanti che emergono dalla 18ª edizione del Rapporto annuale pubblicato dalla Fondazione Nazionale di Ricerca, presentato agli Stati Generali dei commercialisti 2025 a Roma.

Vediamo cosa dicono i dati.

Quanto guadagnano i commercialisti nel 2025

Come illustrato in occasione degli Stati generali dei commercialisti 2025, nel 2024, il reddito medio dei commercialisti ha registrato un’impennata significativa, crescendo del 10,1% rispetto all’anno precedente e portandosi a 80.648 euro. Un dato che supera la crescita del Pil nominale nello stesso periodo e testimonia un’accelerazione positiva negli ultimi tre anni, con un incremento complessivo del 29,4%.

Il reddito medio degli iscritti alla Cassa Dottori Commercialisti è salito a 88.366 euro (+10%), mentre quello degli iscritti alla Cassa Ragionieri ha raggiunto i 60.943 euro (+9%). Questi numeri sottolineano un rafforzamento economico per la categoria, superiore all’andamento dell’economia nazionale, che nello stesso arco temporale ha registrato un incremento nominale del Pil del 29,7%.

Dove ci sono più e meno iscritti

Il calo degli iscritti è più marcato nel Centrosud (-1% al Sud, -0,6% al Centro), mentre al Nord si registra una lieve crescita (+0,2%). Il numero dei praticanti, invece, subisce un calo netto del 5,7% a livello nazionale, con un -13,8% al Sud e solo un lieve decremento al Nord (-0,7%).

Sul fronte delle performance reddituali, il Sud mostra una crescita più robusta (+10,9%) rispetto al Nord (+9,2%), contribuendo a ridurre il divario economico tra le due aree.

Il Rapporto evidenzia inoltre un forte sviluppo delle Società tra professionisti, con un incremento del 10,9% e un totale di 1.961 società attive a fine 2024. Gli esperti contabili registrano una crescita reddituale del 7,6%, confermando il dinamismo del comparto.

Iscritti, lieve calo ma con segnali positivi dai giovani

Nonostante la crescita dei redditi, il numero totale degli iscritti all’Albo ha subito una contrazione dello 0,4% nel 2024, passando a 119.952 professionisti, con 472 unità in meno rispetto all’anno precedente. La contrazione è dovuta principalmente a un aumento delle cancellazioni, prevalentemente legate a motivi anagrafici, mentre le nuove iscrizioni sono aumentate del 5%, attestandosi a 1.958.

In dettaglio, la diminuzione riguarda soprattutto la sezione A dell’Albo (-0,7%), mentre la sezione B mostra una crescita significativa (+7,6%), compensata parzialmente dall’aumento degli iscritti nell’elenco speciale. Cresce anche la presenza femminile, che passa dal 33,8% al 34%, e quella dei giovani under 41, in aumento dal 14,7% al 16,2%, segnale positivo per il ricambio generazionale. Al contrario, si registra un calo degli over 60, scesi dal 28,5% al 27,1%.

Il commento del presidente Elbano de Nuccio

Per il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Elbano de Nuccio, «la professione si conferma solida e in controtendenza rispetto ad altre categorie. Il reddito medio in crescita del 10,1% nel 2023 e del 18,5% nel biennio 2022-2023 dimostra un cambio di passo importante, superiore persino alla crescita del Pil e agli altri settori professionali».

De Nuccio sottolinea anche come il calo degli iscritti sia principalmente dovuto a ragioni demografiche e non a un disinteresse verso la professione: «Il confronto con altre categorie professionali evidenzia una maggiore resilienza per i commercialisti. Tuttavia, il calo continuo dei praticanti è un segnale di allarme che richiede un intervento urgente».

«Per questo stiamo puntando su una riforma dell’ordinamento professionale che valorizzi i giovani, rendendo la professione più attrattiva e dinamica», conclude il presidente.

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