La professione dei Dottori commercialisti e degli Esperti contabili si conferma in salute e in trasformazione, con segnali contrastanti che emergono dalla 18ª edizione del Rapporto annuale pubblicato dalla Fondazione Nazionale di Ricerca, presentato agli Stati Generali dei commercialisti 2025 a Roma.
Vediamo cosa dicono i dati.
Quanto guadagnano i commercialisti nel 2025
Come illustrato in occasione degli
Stati generali dei commercialisti 2025, nel 2024, il reddito medio dei commercialisti ha registrato un’impennata significativa, crescendo del 10,1% rispetto all’anno precedente e portandosi a
80.648 euro. Un dato che supera la crescita del Pil nominale nello stesso periodo e testimonia un’accelerazione positiva negli ultimi tre anni, con un incremento complessivo del 29,4%.
Il reddito medio degli
iscritti alla Cassa Dottori Commercialisti è salito a
88.366 euro (+10%), mentre quello degli
iscritti alla Cassa Ragionieri ha raggiunto i
60.943 euro (+9%). Questi numeri sottolineano un rafforzamento economico per la categoria, superiore all’andamento dell’economia nazionale, che nello stesso arco temporale ha registrato un incremento nominale del Pil del 29,7%.
Iscritti, lieve calo ma con segnali positivi dai giovani
Nonostante la crescita dei redditi, il numero totale degli iscritti all’Albo ha subito una contrazione dello 0,4% nel 2024, passando a 119.952 professionisti, con 472 unità in meno rispetto all’anno precedente. La contrazione è dovuta principalmente a un aumento delle cancellazioni, prevalentemente legate a motivi anagrafici, mentre le nuove iscrizioni sono aumentate del 5%, attestandosi a 1.958.
In dettaglio, la diminuzione riguarda soprattutto la sezione A dell’Albo (-0,7%), mentre la sezione B mostra una crescita significativa (+7,6%), compensata parzialmente dall’aumento degli iscritti nell’elenco speciale. Cresce anche la presenza femminile, che passa dal 33,8% al 34%, e quella dei giovani under 41, in aumento dal 14,7% al 16,2%, segnale positivo per il ricambio generazionale. Al contrario, si registra un calo degli over 60, scesi dal 28,5% al 27,1%.
Dove ci sono più e meno iscritti
Il calo degli iscritti è più marcato nel Centrosud (-1% al Sud, -0,6% al Centro), mentre al Nord si registra una lieve crescita (+0,2%). Il numero dei praticanti, invece, subisce un calo netto del 5,7% a livello nazionale, con un -13,8% al Sud e solo un lieve decremento al Nord (-0,7%).
Sul fronte delle performance reddituali, il Sud mostra una crescita più robusta (+10,9%) rispetto al Nord (+9,2%), contribuendo a ridurre il divario economico tra le due aree.
Il Rapporto evidenzia inoltre un forte sviluppo delle Società tra professionisti, con un incremento del 10,9% e un totale di 1.961 società attive a fine 2024. Gli esperti contabili registrano una crescita reddituale del 7,6%, confermando il dinamismo del comparto.
Il commento del presidente Elbano de Nuccio
Per il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Elbano de Nuccio, «la professione si conferma solida e in controtendenza rispetto ad altre categorie. Il reddito medio in crescita del 10,1% nel 2023 e del 18,5% nel biennio 2022-2023 dimostra un cambio di passo importante, superiore persino alla crescita del Pil e agli altri settori professionali».
De Nuccio sottolinea anche come il calo degli iscritti sia principalmente dovuto a ragioni demografiche e non a un disinteresse verso la professione: «Il confronto con altre categorie professionali evidenzia una maggiore resilienza per i commercialisti. Tuttavia, il calo continuo dei praticanti è un segnale di allarme che richiede un intervento urgente».
«Per questo stiamo puntando su una riforma dell’ordinamento professionale che valorizzi i giovani, rendendo la professione più attrattiva e dinamica», conclude il presidente.
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